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PALMARIGGI | È in programma per la giornata di domani un sit-in di protesta contro l'impianto industriale eolico autorizzato nei giorni scorsi dalla Regione Puglia. Per dire «no» alle torri che sorreggono le pali che producono energia, si è dato appuntamento sul «Colle dei Fannulloni e delle Ninfe», a Palmariggi.
Sono circa le 20 torri autorizzate dalla Regione, alte 125 metri, che andranno ad occupare la Serra di Giuggianello, quella di Minervino e di Palmariggi, dove appunto domani si protesterà. Saranno tre gli gli impianti che verranno fatti realizzare da ditte diverse e che andranno a ricadere in tre comuni diversi tra loro. Sono molte le persone e le associazioni che con gradiscono l'unione delle torri d'acciaio sopra la collina che, secondo quanto spiegato dagli stessi interessati, deturpano il panorama e l'ambiente. Resta anche il fatto che una legge vieta di collocare a meno di 5 chilometri gli uni dagli altri impianti eolici differenti, come sta avvenendo in questo caso. «È un accanimento inspiegabile quello che sta vivendo il territorio salentino». Sono queste le parole di Oreste Caroppo, leader del movimento per «La Rinascita del Salento», che ha fatto emergere delle irregolarità presenti in questi progetti che deturperanno una delle zone incontaminate del Salento, compresa la bellezza archeologica e naturalistica, ma anche quella etnografica che c'è nel basso Salento. Sono molte le proteste messe in atto, dalla manifestazione del 25 gennaio «Un Fiore per dire addio alla Collina», realizzata dal «La Rinascita» con la collaborazione della Provincia di Lecce, ma anche le varie organizzazioni di sit-in e di protesta, come quella che si terrà domani, messe in atto da diverse associazioni e comitati nati per dare il proprio sostegno ai tanti cittadini che non vogliono le famose torri, ma anche i gruppi virtuali creati, come quello su Facebook, nato per salvare la Collina dall'«intollerabile stupro».
Anche le guide esperte di «Avanguardie», che da tempo realizzano scoperte passeggiando tra le bellezze del Salento, hanno organizzato per domani mattina un trekking-sit - in sulla Serra. Presente anche «La Rinascita».
Emanuela, di Avanguardie, spiega che negli altri territori turistici come le Dolomiti, le Chianti, le Cinque Terre, non vengono prese in considerazioni per la costruzioni di pale eoliche, al contrario di come avviene nel Salento.
L'appuntamento quindi è per domani alle 10 nei pressi della cripta di San Giovanni, dove si partirà per andare alle Rocce Sacre a piedi. Qui si ascolteranno storie antiche e leggende che narrano vicende avvenute in quei luoghi che presto spariranno.
Inoltre, si viene presa in considerazione la sicurezza di queste torri. Infatti, gli studi compiuti dall'associazione «Grande Salento», hanno dimostrato che le pale delle torri eoliche subiscono rotture molto più frequenti di quanto dichiarato e che i frammenti potrebbero raggiungere persino un chilometro di distanza. Caroppo afferma: «Un pericolo mortale che pare non sia stato preso in considerazione che rende quindi criminosa l'autorizzazione della realizzazione del progetto delle pale eoliche ne Salento».