SQUINZANO | Prima fanno un sopralluogo, poi armati di pistola, due giorni dopo entrano nel locale e ripuliscono tutti i cassetti e gli scaffali. La rapina è di questo pomeriggio, a Squinzano. Dopo aver raggiunto la gioielleria «Frara Preziosi» che in città si trova in via Brindisi, il commando in azione ha tratto in inganno il titolare della gioielleria. Perché uno di loro, più o meno sulla trentina d'anni, si è presentato davanti alla porta blindata d'ingresso, e lì, visti i suoi modi distinti che il proprietario già sapeva, si è fatto aprire come se fosse un normale cliente.
E invece, il 30enne aveva tutt'altre intenzioni. Quando è comparso davanti alla porta, questo pomeriggio, poco dopo le 18, dietro di lui sono sbucati altri due giovani. Uno di loro aveva con sé una pistola. In pratica, il finto cliente che si era presentato nel negozio di gioielli due giorni prima altro non era che un complice della rapina che sarebbe stata messa a segno successivamente.
Quel sopralluogo sarebbe servito per visionare il locale, e l'eventuale presenza di un sistema di sicurezza di videosorveglianza a circuito chiuso. Al momento si ipotizza che il bottino possa essere stato molto ingente, visto che i rapinatori hanno portato via praticamente tutto. Un danno, tuttavia, coperto da assicurazione.
Per compiere la rapina, i malfattori hanno bloccato il titolare e la commessa del negozio che era con lui. A loro hanno legato i polsi, servendosi di due cordicelle, e poi sono stati accompagnati in una stanza sul retro del locale. Immobilizzati i due, il commando ha ripulito tutta la gioielleria, mettendo la refurtiva all'interno di borsoni e buste, e servendosi di uno zaino. Solo a quel punto hanno guadagnato la fuga. Il titolare e la commessa, che nel frattempo si sono liberati, hanno allertato i carabinieri al numero di pronto intervento 112. Ma a Squinzano, di rapine ce ne sono state altre.
Una per esempio il 24 gennaio scorso ancora una volta in gioielleria. Dall'interno della «Luxury», i malviventi hanno portato via oltre che i gioielli, anche i nastri magnetici su cui le videocamere avevano immortalato la loro immagine. E così hanno fatto anche oggi. Nulla a che vedere, invece, con un altro episodio, che come si sa, è stato risolto grazie al Ris di Roma. Quello cioè relativo alla rapina che ci fu sempre in via Brindisi, ma all'interno di una filiale del Banco di Napoli. In quell'occasione, un uomo, armato di taglierino portò via poche centinaia di euro dopo aver puntato l'arma sfuggita al metal detector a un impiegato.
In quel caso, i carabinieri riuscirono a risalire a un cittadino del barese poi arrestato.