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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 09/04/2009 | CRONACA
MONTESARDO (ALESSANO) | Minacciò la moglie, e poi la violentò
Stuprava la moglie in gestazione.
Il gip gli manda un'altra ordinanza
Praticamente è stato arrestato per l'ennesima volta. E questa volta perché i carabinieri ritengono abbia violentato, minacciato e stuprato la moglie, impedendole di uscire di casa. In un'altra occasione, infatti, si sarebbe recato da lei armato di fucile per vedere il figlio.

MONTESARDO (ALESSANO) | Raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare, mentre è già in carcere. Per maltrattamenti presunti, che i carabinieri però avrebbero accertato durante la loro fase investigativa. La moglie, malmenata, picchiata, violentata, stuprata. E ora dinanzi alla legge dovrà rispondere di nuove accuse. Dopo quelle di violenza privata, minacce, porto e detenzione abusiva di arma da fuoco. Il provvedimento restrittivo (che mira a fare in modo che una persona stia in carcere per non fare ulteriori danni, è questa la custodia cautelare), è stato notificato a Pierpaolo Ciullo (nella foto, a sinistra), 39enne, di Montesardo, frazione di Alessano.

L'uomo balzò agli onori della cronaca, l'ultima volta, il 7 marzo scorso, quando fu arrestato dopo aver raggiunto e minacciato la moglie (a Squinzano), per fargli rivedere il figlioletto. Ora, invece, i carabinieri di Alessano, dipendenti della Compagnia di Tricase, del capitano Andrea Bettini, l'hanno nuovamente arrestato dopo che il gip del Tribunale di Lecce ne ha disposto la custodia.

Al provvedimento si è arrivati dopo una meticolosa fase investigativa secondo la quale, dai carabinieri di Alessano, emerse che Ciullo, nel periodo di tempo che va dagli inizi di maggio fino alla fine di novembre dello scorso anno, avrebbe maltrattato ripetutamente l'ex convivente, M.S., di 31 anni, arrivando a chiuderla a chiave nella propria stanza per poi violentarla.

Con questo gesto, il 39enne, a quanto è dato di sapere, avrebbe voluto impedirle di allontanarsi da casa, per tornare magari dai genitori. Ciullo l'avrebbe ripetutamente percossa, con selvaggia violenza, ogni volta che questa non acconsentiva ad avere un rapporto sessuale con lui. E allora già con calci, pugni, colpi inferti con scarpe e manici di scopa. La furia dell'uomo si sarebbe concretizzata così. Per poi arrivare al suo culmine, quello dello stupro della donna.

Tuttavia, secondo le indagini dei carabinieri, non soddisfatto, Pierpaolo Ciullo avrebbe impedito alla poverina di recarsi al pronto soccorso per ricevere le cure mediche e farsi medicare le ecchimosi e quelle lesioni che riportava dopo aver subìto i pestaggi. Violenze, che si sarebbero perpetrate anche durante il periodo più delicato, quello della gravidanza della convivente, anche quando ormai era giunta al termine del periodo di gestazione, sia alla presenza del figlioletto neonato. Il gip, su richiesta del pubblico ministero, a riscontro delle risultanze investigative, corroborati da una serie di elementi di prova come le testimonianze della donna e dei suoi parenti, ma anche dei vicini di casa, quella inevitabile ordinanza di custodia cautelare.

Non solo. Perché ad attestare quelle lesioni, c'erano pure alcuni certificati medici. L'ultima volta fu arrestato perché pensò di fare visita alla sua compagna, a Squinzano, dove la donna vive con i genitori. Una volta arrivato sul pianerottolo di casa, a quanto si disse all'epoca dei fatti, pretese di vedere il figlioletto. Ma alla negazione della moglie, Ciullo sfoggiò un fucile da caccia a canne mozze, e lo puntò verso di lei.

Intervennero i carabinieri di Alessano, di Presicce e di Squinzano. Tuttavia, nonostante quel gesto così forte, i familiari per nulla intimoriti da quell'arma che gli era stata puntata gli risposero, tanto che lui si diede a precipitosa fuga. Da lì, la donna si rivolse al 112, per denunciare quanto le fosse accaduto, e i carabinieri si misero subito sulle tracce dell'uomo. Alle ricerche si unirono i carabinieri di Alessano e Presicce, che lo incrociarono poco prima sulla strada statale 274. Ricerche che sono andate avanti fino a quando hanno trovato la sua auto, col motore ancora caldo, davanti casa di un 51enne di Montesardo. Entrati in casa di quest'ultimo, perquisirono la sua abitazione per cercare di trovare il fucile, che nel frattempo era stato occultato all'interno di un frigorifero in disuso.

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