TREPUZZI | Nel Salento non si arresta l'attività avviata nei giorni scorsi, dedita al contrasto dei reati di natura ambientale. Infatti, venti militari della compagnia di Gallipoli, diverse ore fa hanno sequestrato due discariche abusive. Nella mattinata di oggi, invece, a conclusione di un'attività d'indagine avviata nel mese di gennaio, a seguito del sequestro di un'area di circa 20mila metri quadrati, in località «Case bianche», a Trepuzzi (http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?code=2645). Il caso qui infatti è ben diverso, perchè si tratta di una discarica adibita nelle vicinanze di un cantiere edile, infatti, il materiale rinvenuto giungeva proprio da quel tipo di lavorazione. All'interno erano stati depositati e tombati rifiuti consistenti in conci di tufo, blocchi di cemento armato, scarificato di asfalto, tubi di gomma e poi vi erano anche degli pneumatici ed altri rifiuti derivanti dall'attività di demolizione di cantieri edili. I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce, a conclusione di quest'attività, hanno segnalato alla Procura della Repubblica sei persone per ipotesi di reato che vanno dall'inosservanza dei provvedimenti impartiti dall'autorità al falso ideologico, commesso da privato in atto pubblico, dalla discarica non autorizzata all'abuso d'ufficio.
Sono stati quattro mesi intensi per i carabinieri del Noe che sono giunti a queste conclusioni dopo aver accertato, attraverso la documentazione raccolta, che l'imprenditore proprietario della discarica abusiva non aveva ottemperato all'ordinanza di rimozione dei rifiuti. Ecco quindi che la conclusioe coincide con la disposizione dell'ufficio tecnico del Comune di Trepuzzi. Le persone coinvolte si sarebbero limitati a ricoprire i rifiuti col del terriccio, attestando falsamente di aver bonificato il sito inquinato dai rifiuti. La falsificazione della bonifica sarebbe stata compiuta con la complicità di una ditta incaricata di trasporti. I rifiuti, infatti, risultavano essere smaltiti in una discarica autorizzata dalla Provincia di Lecce. L'ipotesi di reato d'abuso d'ufficio riguarda un impiegato dell'ufficio tecnico comunale che nell'emettere l'ordinanza di rimozione dei rifiuti non aveva impartito le prescrizioni previste dalla legge in relazione alle onerose operazioni di bonifica e di caratterizzazione del rifiuti esistenti nella cava; le altre persone, le cui posizioni sono ora al vaglio della Procura di Lecce, sono l'imprenditore proprietario del terreno su cui era stata realizzata la discarica abusiva, un suo collaboratore, l'autotrasportatore, il titolare della discarica ed un dipendente della stessa.