LECCE | Si continua ad indagare sulla presunta truffa messa a segno dalla Vision 2000. Lo scorso 30 marzo, due responsabili della ditta leccese leader nella consulenza direzione in diversi ambiti lavorati sono stati accusati di truffa aggravata.
Nella mattinata di oggi, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Lecce hanno stretto le manette ai polsi di Alessandro Assiro, 48enne, direttore generale della società. L'uomo è stato direttamente arrestato con l'accusa di truffa aggravata ai danni della Regione mentre si trovava nella propria abitazione. Il 48enne è indagato a piede libero, le accuse rivolte nei suoi confronti riguardano la gestione dei corsi in questione. Infatti, essendo lui l'organizzatore avrebbe rilasciato ai partecipanti gli attestati ritenuti al momenti illeciti. Ma non è tutto. Infatti, secondo la procura, avrebbe creato una rete composta da collaboratori, tutor e responsabili. È stato il pm titolare dell'indagine ha chiede l'arresto in carcere, firmato dal gip Maurizio Saso. Il direttore generale è assistito dal legale Flavio Santoro. Lo stesso ha già annunciato che tutta la documentazione che riguardano i corsi è tutta in regola. Nella giornata di domani, in sede amministrativa, in secondo grado, si discuterà di quanto è emerso in seguito alla vicenda della Vision 2000.
Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Lecce, arrestò l'amministratore unico Gianluca Russo, 39enne, che si era comunque dimesso poche ore prima e il collaboratore Luigino Rizzello, 33enne, entrambi accusati accusati di truffa aggravata in concorso. L'accusa giunge ai due da parte del pubblico ministero Imerio Tramis, lo stesso che ha chiesto e ottenuto dal gip, Maurizio Saso, la custodia cautelare.
Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalle fiamme gialle leccesi, i due avrebbero ottenuto illecitamente dei finanziamenti pubblici. Su questo sta facendo chiarezza l'indagine avviata diverso tempo fa e che ora è giunta all'arresto dei due. Inizialmente si è scoperta una fittizia esecuzione di corsi di formazione e l'accreditamento di una società presso la Regione Puglia per la realizzazione di percorsi formativi senza i prescritti requisiti. Si tratta dei bandi Por 2000-2006 e 2007 - 2013, una triennale per una formazione adeguata. La società avrebbe chiesto e ottenuto 8 milioni di euro. Finanziamento però ottenuto illecitamente, senza averne tutti i requisiti in regola.
Nella prima fase si tratta della formazione a livello regionale denominata «Bollenti Spiriti». In questo caso fecero domanda 96 studenti, ottenendo un finanziamento di un milione e 440 mila euro. Mentre, il guadagno più ingente sarebbe stato ottenuto con l'avvio del secondo bando, dove presentarono domanda 747 persone, ottenendo una domma pari a 6 milioni e 400 mila euro. Non molto tempo fa, proprio in riferimento a quest'ultimo bando, l'azienda avanzò ricorso al Tar. I corsi sarebbero stati avviati, ma non svolti con regolarità, in fatti non venivano eseguiti con i criteri fissati, ma comunque veniva rilasciato un attestato di frequenza. Il rilascio veniva assegnato proprio perchè grazie a quello l'azienda otteneva i fondi.