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LECCE | L’attuazione del Piano Regionale delle Coste ad opera della Giunta Regionale pugliese, ci obbliga ad alcune riflessioni e a richiedere un passo indietro degli assessori incaricati in merito sia ai criteri di partecipazione palesemente trascurati sia sui rischi concreti di poter favorire solo i grandi gruppi economici a discapito delle piccole imprese balneari che sino ad oggi hanno costituito l’ossatura del settore nonché dei consumatori.
Giova precisare a tal uopo che già da tempo le Associazioni di settore hanno proposto dei rilievi al procedimento di adozione che riteniamo assolutamente condivisibili, e che riguardano come detto il coinvolgimento delle stesse e di quelle dei consumatori da una parte nonché alcune criticità che sarebbero addirittura in aperta violazione della legge regionale 17/06.
Al di là delle questioni di merito meramente tecniche, che per ovvie ragioni ci colgono impreparati, raccogliamo, senza alcun ombra di dubbio, l’appello relativamente al vulnus inferto al cosiddetto «diritto d’insistenza» dei concessionari attraverso le norme che disciplinano l’efficacia retroattiva delle disposizioni del Piano mediante l’obbligo di adeguamento delle concessioni in essere, che da una superficiale analisi lascia pochi spazi in merito al rischio concreto di poter favorire indirettamente chi ha più denari da spendere, a danno dei piccoli concessionari che col lavoro e la fatica di anni hanno reso fruibili le spiagge con conseguente evidente pregiudizio anche per gli stessi consumatori.
In pratica, sostengono le associazioni di categoria, tutte le concessioni precedente assentite, sarebbero rimesse in discussione attraverso pubbliche aste senza che sia garantito il rinnovo automatico previsto dalla legge 88/2001.
Per queste ragioni Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale «Tutela del Consumatore» di Italia dei Valori, chiede dunque un urgente ripensamento da parte del Governo Regionale pugliese ed in particolare del dovere di tenere in debito conto le proposte delle associazioni di categoria e dei consumatori.