NARDÒ | Appuntamento a Nardò, domani 4 aprile, in corso Italia, zona 167, a partire dalle 19 per mobilitarsi per un sistema energetico pulito, sicuro ed economico. Parteciperanno alla manifestazione Michele Losappio, assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, Maria Rosaria Manieri, assessore al Turismo della Provincia di Lecce, Antonio Vaglio, sindaco di Nardò, Mino Natalizio, assessore all’Ambiente del Comune di Nardò, sindaci e associazioni. Seguirà un concerto musicale con gli Après La Classe, Sud Sound System e Amigdala Band. L’obiettivo della mobilitazione è sostenere una campagna di controinformazione sul nucleare. A 22 anni dall’incidente di Chernobyl, il nucleare non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurrà la nostra dipendenza dall’estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall’accordo europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20 per cento le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20 per cento il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20 per cento i consumi energetici). Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici.
«Lo scopo della manifestazione a Nardò - dichiara Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia - è di creare una grande alleanza tra associazioni ambientaliste e non, con i Comuni e i cittadini per discutere sugli scenari energetici alternativi al nucleare. Senza fare battaglie ideologiche o di semplice testimonianza, con la nostra mobilitazione - continua Tarantini - non ci limiteremo a spiegare ad amministratori locali e cittadini i motivi della nostra opposizione all’atomo, ma rilanceremo l’idea di un modello energetico, fondato su risparmio energetico, politiche di efficienza e sviluppo delle rinnovabili e sul gas come fonte fossile di transizione».
In seguito alla decisione del Governo italiano di puntare sull’energia nucleare per produrre elettricità per almeno il 25 per cento del nostro fabbisogno, Legambiente ha lanciato nell’ottobre scorso la campagna «Per il clima contro il nucleare» con l’obiettivo di invitare Regioni, Province e Comuni a dichiararsi «Territori denuclearizzati», ossia a vietare su tutto il territorio di loro competenza l’installazione di centrali nucleari. In Puglia, ad oggi, sono tanti gli enti che si sono dichiarati denuclearizzati (Nardò, Manduria, Melissano, Leverano, Avetrana, Carovigno, Bitritto, la Provincia di Taranto e non solo) mentre la Regione ha già espresso il suo no netto al nucleare nel Piano Energetico Regionale.
«La Puglia - conclude Tarantini - esporta l’88 per cento dell’energia prodotta in loco al mercato nazionale e ha puntato sull’energia rinnovabile quale via alternativa al nucleare. Infatti, i dati ufficiali Terna per il 2008 confermano il primo posto per la Puglia nella produzione di energia eolica con 946 megawatt prodotti mentre per il 2009 le previsioni parlano di almeno altri 400 megawatt che entreranno in funzione».