VERNOLE | Una piccola struttura realizzata però in una zona naturale protetta. È l'iniziativa che ha preso un uomo originario e residente a Vernole, che è stato denunciato dagli agenti del Comando stazione di Lecce del Corpo Forestale dello Stato.
In pratica si tratta di un ricovero che l'uomo ha adibito anche ad abitazione estiva, che già era abusivo di per sé (perché non aveva ottenuto alcuna autorizzazione), col valore aggiunto che è stato realizzato in una zona protetta, cioè nel parco naturale delle Cesine di Vernole, dove sulla strada asfaltata non puoi neanche transitare con l'auto.
E così, per questa sua iniziativa, è finito nei guai, nonostante quell'appezzamento di terreno fosse di sua proprietà. Un appezzamento che ricade nel suo terreno, all'interno della riserva naturale, che, come si sa, è una zona umida di importanza internazionale. In quel ricovero, adibito a deposito e ad abitazione estiva, il titolare del terreno ci aveva messo alcuni attrezzi da lavoro.
Costruita in legno, la struttura è stata ricoperta da onduline in ferro zincato con copertura in pannelli coibentati rivestiti esternamente da un telo bituminoso e con una veranda ricoperta esternamente da onduline in vetroresina e chiusa lateralmente da pannelli di compensato.
Inoltre, il titolare aveva realizzato una recinzione in conci di cemento e rete metallica con l'obiettivo di delimitare un terreno paludoso di 500 metri quadri, utilizzato come orto, vietandone l'accesso mediante una sbarra in ferro munita di lucchetto. La struttura è stata sequestrata.