NARDÒ | Dopo la prima fase d'indagine che ha portato i carabinieri a denunciare a piede libero cinque impiegati dell'Asl di Nardò per assenteismo, oggi se ne aggiungono altri cinque denunciati per lo stesso motivo. Cinque impiegati del Poliambulatorio dell'Asl di Nardò, che senza curarsi di dare il massimo per migliore il servizio pagato dai contribuenti, se ne andavano in giro a sbrigare le cose private di casa, come fare la spesa al mercato, o al supermercato.
I risvolti dei risultati della fase investigativa dell'inchiesta che porta avanti la Procura assieme ai carabinieri della Compagnia di Gallipoli, a questo punto assume una dimensione consistente. Perché pare che a Nardò, l'assentarsi dal posto di lavoro per andare da un'altra parte sia ormai un habitué.
Per questo i carabinieri, quando avviarono l'indagine, e arrivarono alle prime denunce, quelle del 27 febbraio scorso, non l'hanno mai abbandonata, continuando quella fase investigativa e seguendo caso per caso gli impiegati meno diligenti. Quelle indagini, iniziate nelle prime settimane di febbraio, e culminate con il blitz dei carabinieri della Compagnia di Gallipoli nel distretto sanitario del Poliambulatorio di Nardò il 27 febbraio scorso, ora si sono concluse.
In tutto, dunque, le persone denunciate in stato di libertà sono dieci. I militari della Compagnia di Gallipoli per accertare quelle che sono le inottemperanze degli impiegati neretini, hanno coordinato l'attività con i colleghi delle varie stazioni dislocate sul territorio di competenza, in particolare dei paesi limitrofi.
E così, dopo altre settimane di intense indagini, al vaglio della magistratura ora ci sono altre fotografie e filmati registrati di impiegati che si assentano dal posto di lavoro per andare a sbrigare altre faccende private. Come detto, i carabinieri li trovavano in luoghi diversi, ma sempre riconducibili a soddisfare i bisogni di casa, e non certo collegati all'attività di lavoro.
Ed ecco che, qualcuno è stato avvistato al mercato, fra le bancarelle di salumi e abbigliamento, qualcun'altro, invece, è stato adocchiato al supermercato col carrello o il cestino della spesa. Infine, c'è chi, addirittura, senza curarsi che quei minuti fossero sottratti al dovere del lavoro, se ne sono andati addirittura a casa.
I lavativi sono stati immortalati nelle scene più varie, che ora sono andate a nutrire il fascicolo d'inchiesta. Al vaglio dei carabinieri, oltre a tutto questo materiale, ci sono anche le ricevute delle presenze nell'ambulatorio. Ad ogni modo, stando a quanto accertato dalle forze di polizia, nessun impiegato si sarebbe curato di far presente la propria assenza dal posto di lavoro, per non vedersi sottratto alcuna banconota dallo stipendio di fine mese.
Le ore lavorative, sulla documentazione che attesta quelle presenza, è risultata pressocchè invariata. Ora, questi nuovi cinque impiegati indagati sono stati denunciati con l'accusa di truffa al servizio sanitario pubblico, per aver fatto pesare sui contribuenti quelle ore lavorative pagate e mai realizzate.