di Valentina Maniglia
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><strong>LECCE </strong>| Si è conclusa con due arresti la giornata di ieri per gli uomini della
Questura di Lecce. Sono solo i due casi più eclatanti di una serie di
operazioni che hanno visto impegnati gli agenti della squadra mobile.<br />Dovrà scontare una pena di 7 mesi e 28 giorni Antonio Vitale, 45enne nato
a Ceglie Messapica ma residente a Lecce, raggiunto proprio ieri da un ordine di
esecuzione per la carcerazione di condannato libero, emesso dall’Ufficio Esecuzione
Penale, a firma del procuratore aggiunto Ennio Cillo. Vitale era infatti stato
condannato per aver compiuto dei furti presso gli esercizi «Acquarium 2000» e
«L’arte del fiore», avvenuti un anno fa, precisamente nell’aprile del 2007. Oltre
ai mesi di reclusione che ora dovrà scontare, è tenuto a pagare una multa di
300 euro. Sarà difeso dall’avvocato Mirko de Luca.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /></span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>È stata invece arrestata nella mattinata di
ieri Manuela Chirico, 26enne leccese, in seguito all’ordine emesso dalla Corte
d’appello di Lecce. </span><span>La donna, era già stata arrestata nel marzo del
2008 dal personale dell’Ufficio prevenzione generale, sulla base di un mandato
di arresto europeo emesso dalla Pretura di Monaco. Risulta infatti indagata in
Germania per truffa e abuso di ufficio penalmente rilevante. A seguito
dell’arresto avvenuto a marzo, la
Corte d'appello leccese aveva disposto la consegna
dell’arrestata, che si trovava in Germania, con sentenza del 16 aprile scorso,
divenuta irrevocabile il 2 luglio. Chirico sarà difesa dall’avvocato Fulvio
Pedone.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /></span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>Avrebbe telefonato ripetutamente al 113,
per circa 15 minuti, <span> </span>dal proprio
cellulare, pronunciando frasi sconnesse e ingiuriose. Rintracciato e colto in
flagranza di reato dagli agenti delle Volanti, è stato </span><span>sanzionato
per interruzione di un pubblico servizio, procurato allarme ed ubriachezza
molesta. A.M., 49enne leccese, avrebbe dato inizio al suo divertimento intorno
alle 2.30 del mattino, sarebbe però stato ben presto fermato dagli agenti
vicino ad un noto pub della «movida» leccese. Quello che la polizia si è
trovato di fronte al suo arrivo sarebbe stato un uomo visibilmente in preda ai
fumi dell’alcool: equilibrio precario, occhi lucidi, alito che la diceva tutta.
Inoltre l’uomo avrebbe assunto un atteggiamento si sfida e di incoscienza,
rifiutandosi più di una volta di avvicinarsi all’auto di servizio per essere
perquisito.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /></span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>Infine, nell’ambito dei controlli in
materia di sostanze stupefacenti, quattro giovani leccesi avrebbero violato </span><span>l’articolo
75 del decreto del Presidente della Repubblica 309/90, per possesso non
terapeutico di sostanze stupefacenti. In particolare, due ragazzi, di 35 e 21
anni, sorpresi dalla polizia in zona stadio, avrebbero tentato di liberarsi di
una bustina di plastica, gettandola dal finestrino della propria autovettura. L’involucro
conteneva 1 grammo di eroina.<br />Su viale Gallipoli invece, nel corso di un
controllo personale su una coppia di giovani, di 21 e 22 anni, che si trovavano
a bordo di un’auto, sarebbe stata trovata </span><span>addosso alla donna una bustina
trasparente con all’interno tre «pezzi» di hashish del peso complessivo di 3,40
grammi.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span> </span></p>