LECCE | Si allarga il filone d'inchiesta che vede la magistratura indagare sulla droga che penetra all'interno del carcere. Nel corso delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Lecce, su quella che riesce a superare i controlli, si riuscì ad individuare un secondino il quale, all'interno del carcere avrebbe fatto da gancio con l'esterno.
E così, come si ricorderà, nel mese di agosto dello scorso anno, in manette finì Riccardo Mele (nella foto, a sinistra), 33enne, di Lecce, agente di polizia penitenziaria. Gli uomini della Squadra mobile, guidati dal dirigente Annino Gargano, ieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce.
In arresto è finita Agnese Forte, 34 anni, di Galatina. La donna è accusata di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, che avrebbe attuato in concorso con l'agente di polizia penitenziaria, arrestato dopo un'attenta attività investigativa. Indagini, che lo videro coinvolto anche per le tecniche con le quali il secondino faceva da gancio, utilizzando secondo la polizia modalità di stampo mafiose. Assieme a lui, qualche mese dopo, a gennaio, finirono in manette anche altri presunti complici, che avrebbero collaborato con lui nell'attività di detenzione e spaccio: Roberta Candido, 25 anni, di Lecce, Marcello Cristian Ingrosso, 27 anni, originario di San Cesario di Lecce, ma residente nel capoluogo leccese, Gregorio Leo, 45 anni, originario di Vernole, residente a Melendugno, ma di fatto domiciliato a Vernole, Stefano Podo, 35 anni, di Lecce, già detenuto nel carcere di Sulmona, Emiliana Sinistro, di 28 anni, di Lecce, e Gianluca Vetrugno, 23 anni, anche lui di Lecce. Altri soggetti furono, invece, indagati a piede libero (http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?code=2545).
Con l'arresto di questa mattina di Agnese Forte, viene segnato un nuovo capitolo. La polizia ritiene che col suo appoggio Riccardo Mele sia riuscito a introdurre in carcere in un periodo compreso tra i mesi di febbraio e marzo del 2008, eroina fra le mura del supercarcere leccese Borgo San Nicola.
Nel mese di agosto, la svolta, in cui Mele insieme ad un altro giovane furono trovati con 80 grammi di eroina, suddivisa in dosi da 40 grammi ciascuno. E poi, oltre a questi c'erano pure 2,5 grammi di hashish e altre sei pastiglie di «subtex».
Il tutto era occultato all'interno di un pacchetto di sigarette, che gli agenti hanno trovato e sequestrato. Mele aveva portato avanti la sua carriera prestando servizio presso la casa circondariale di Tolmezzo, in provincia di Udine. Poi, da circa un anno si era trasferito a Lecce, dove al momento dell'arresto era in congedo. L'arresto della 34enne di Galatina potrebbe portare verso nuovi scenari.