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COLLEPASSO | L'opposizione di
Collepasso non ci sta alla costruzione di un impianto per
l'essiccazione delle sanse. Il comune di Casarano ha rilasciato
l'autorizzazione per la costruzione dell'impianto, proprio
quell'autorizzazione che ora torna ad essere presa di mira, anche se
ormai il rilascio da parte del comune è stato effettuato proprio lo
scorso 26 gennaio, ad usufruirne è la società «Bioenergia
Investimenti Spa». La ditta ha già fissato la data dell'inizio dei
lavori. È stato lo stesso comune che ha rilasciato le autorizzazioni
ad individuare l'area, una zona agricola. Su quell'area c'è la
possibilità della costruzione di fabbriche che producono prodotti
agricoli, «Pur essendo un prodotto derivato da un prodotto agricolo,
ottenuta dal processo di molitura delle olive, non costituisce un
prodotto agricolo e, quindi il progetto presentato al comune di
Casarano costituisce variante allo strumento urbanistico».
L'annotazione giunge dall'opposizione di Collepasso.
«Lo
Sportello unico delle Attività Produttive del comune di Casarano
ritenendo che la sansa sia un prodotto agricolo, ha intrapreso
l’istruttoria della pratica edilizia, così come richiesto dalla
Bioenergia Investimenti S.p.a., utilizzando l’articolo 4 del D.p.r.
numero 447/1998 procedimento mediante conferenza di servizi e non
attraverso l’articolo 5 dello stesso D.p.r. progetto comprovante la
variazione di strumenti urbanistici, qualora nella zona industriale
non ci sia disponibilità di suoli per l'insediamento dell’impianto».
L'opposizione prende in
considerazione il fatto che si tratta di una fabbrica particolare.
«Sitamo parlando di un’industria adibita alla trasformazione di
prodotti agricoli che ha perduto le caratteristiche per essere
considerato un prodotto agricolo e che dovrà subire ancora un
trattamento industriale, per essere trasformato in un altro prodotto
finito». Se la maggioranza che ha rilasciato le autorizzazioni
riesce a trovare la scorciatoia per difendersi da queste prime
accuse, l'opposizione continua a sostenere che sono «tante e tali le
anomalie, che vale la pena elencarne alcune». Lo scorso 21 maggio
2008 venne convocata una conferenza di servizi, durante la quale il
geometra Antonio Fasiello, impiegato presso l'ufficio urbanistica a
Lecce afferma che «l'impossibilità della Regione Puglia ad
esprimere il parere di legittimità di propria competenza», un altro
intervento viene fatto dall’architetto Andrea Carrozzo, sempre
impiegato nello stesso settore, ma del comune interessato che afferma
il parere contrario all'impianto in quanto in contrasto con lo
strumento urbanistico vigente che riporta la zona classificata come
agricola.
Per cercare di far affondare il parere di Carrozzo,
presso l'avvocato della società in questione è stata presentata una
relazione che cerca di far ignorare il parere del dirigente
affermando che la sansa non è da considerarsi rifiuto e che quindi
la costruzione della fabbrica era legittima.
Intanto le polemiche
proseguono e il 4 agosto 2008, durante una nuova conferenza, Carrozzo
afferma: «Fermo restando quanto già espresso da questo ufficio
nella seduta del 21 maggio 2008, acquisita conoscenza del parere
prodotto dall’avvocato Adriano Tolomeo per conto della società
Bioenergia Investimenti Spa, si osserva che, impregiudicata ogni
valutazione in ordine alla ammissibilità/non ammissibilità del
progetto in questione, necessita l’acquisizione di apposita
relazione di impatto ambientale da parte della società relativa allo
specifico progetto da depositarsi entro il 25 settembre 2008, ai fini
del prosieguo dell’istruttoria».
La relazione d'impatto
ambientale che risale al settembre del 2008 conferma che «il sito di
progetto ricade in ambito territoriale esteso con valore
distinguibile C, laddove cioè sussistano condizioni di presenza di
un bene costitutivo con o senza prescrizioni vincolistiche
preesistenti ed è pertanto soggetto al disposto dell’articolo
2.01, comma 2.1, del Titolo II e dell’art. 5.01 del Titolo V delle
N.t.a. del P.u.t.t./p Regione Pugli», secondo l'opposizione nessuno
sembra preoccupato a cercare di chiedere alla Regione Puglia
l’autorizzazione paesaggistica e l’attestazione di compatibilità
paesaggistica.
Intanto si muove anche il comune di Casarano e il
26 novembre del 2008, l'amministrazione apprende una nota della
Provincia di Lecce - Settore Territorile e Ambiente, che risponde
alla richiesta formulata dal responsabile del settore Urbanistica di
Casarano. Da quella nota si è appreso che l'Ente di palazzo dei
Celestini non può esprimersi in quanto il progetto risulta molto
carente di documentazione relativa ai vincoli urbanistici, allo
smaltimento e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento e
dall'emissione in aria.
Infatti si legge: «il deposito della
materia prima, la sansa vergine con il 50-55 per cento di umidità,
va effettuata esclusivamente all’interno di capannoni chiusi e a
tenuta stagna. Nel progetto invece sono previste grandi vasche senza
copertura, che danno origine ad emissioni diffuse di sostanze
odorigene, tanto più moleste quanto più la sansa è soggetta a
processi fermantativi di invecchiamento. Anche la tramoggia
giornaliera va alloggiata in ambiente chiuso, La fase di essiccazione
della sansa vergine viene attuata con l’utilizzo di due forni
provvisti di bruciatori alimentati a sansa che producono aria calda.
L’aria in uscita da ciascun cilindro contiene quindi il vapore
acqueo che umidifica la sansa, le ceneri (polveri) della sansa usata
come combustibile, le sostanze odorigene, le particelle oleose
distillate dalla corrente di vapore. Tali fumi devono essere
obbligatoriamente depurati, ma non vi è traccia nel progetto di
alcun sistema di abbattimento. La fase di estrazione dell’olio si
realizza con l’impiego di acqua calda, la caldaia di produzione
energia termica utilizza sempre sansa esausta come combustibile e
dovrebbe avere un punto di emissione a valle di un sistema di
abbattimento costituito da filtro a maniche di tessuto, ma dal
progetto non risulta sia previsto alcun filtro».
Successivamente
le cose non cambiano di molto, «il dirigente dell’Ufficio
Urbanistica del comune di Casarano rilascia, in data 29/12/2008, il
parere di conformità urbanistica, la Regione Puglia non ha
rilasciato l’autorizzazione paesaggistica perché mai richiesta. La
Provincia di Lecce non ha rilasciato alcuna autorizzazione in merito
ai problemi sollevati, perchè non messa in grado di esprimersi per
la mancanza di documentazione tecnica. L’Ufficio provinciale
Agricoltura non esprime alcun parere in quanto non di competenza.
L’Arpa Puglia - Dipartimento provinciale Lecce esprime parere
favorevole condizionato. L'Asl Le/2 esprime parere favorevole con
prescrizioni. Il comando Provinciale dei VV.F. esprime parere
favorevole con prescrizioni e ai soli fini antincendio. La
responsabile dello Sportello Unico Attività Produttive del comune di
Casarano rilascia, invece, in data 26 gennaio 2009, alla Bioenergia
Invesimenti S.P.A. il Provvedimento Autorizzativo Unico». Secondo
l'opposizione, quest'ultimo parere «è da ritenersi illegittimo
sotto il profilo tecnico e quello giuridico».
Intanto, nella
relazione di Impatto Ambientale, avanzata dalla società, si legge
che «la scelta di un sito isolato, situato in piena campagna,
lontano dai centri abitati, scongiura eventuali molestie per il
rilascio di eventuali emissioni odorifere che comunque l’impianto
di progetto, nel rispetto della legge e applicando le migliori
tecnologie disponibili, non genererà». Proprio su questa nota
l'opposizione risponde affermando che «non può essere del tutto
veritiera, perché il concetto di lontano è soggettivo e il sito
prescelto per la costruzione dell’impianto dista dal centro abitato
di Collepasso appena un chilometro e mezzo. Nella relazione non si fa
affatto menzione che l’impianto da costruire lambisce la zona
industriale di Collepasso dove sono insediate molte realtà
produttive ed espositive e perché l’impianto da costruire dista
poco meno di un chilometro e mezzo dalla struttura villaggio
Euroitalia, dove, oltre alle attività sportive ci sono strutture
sanitarie, riabilitative, ricettive ed alberghiere, nonché la casa
di riposo per anziani di recente apertura».