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NARDÒ | L'amministrazione comunale pone la prima pietra per commemorare con un monumento la prestigiosa figura di Renata Fonte, la consigliera neretina uccisa a colpi di pistola per le lotte contro l'abusivismo edilizio che si voleva perpetrare a Porto Selvaggio.
Proprio questa mattina, presso il cimitero comunale, si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra del monumento funebre in sua memoria. Durante la cerimonia della posa della prima pietra, l'amministrazione ha voluto ricordare la figura dell'assessore, a venticinque anni dal suo assassinio avvenuto il 31 marzo del 1984.
Dopo il commosso omaggio floreale ai piedi della tomba, il sindaco della città Antonio Vaglio ed i familiari di Renata Fonte hanno preceduto, alla presenza del vicepresidente del Consiglio comunale, Antonio Tiene, dei componenti della Giunta comunale e dei consiglieri comunali, a posare la prima pietra del monumento funerario progettato (d’intesa tra l’amministrazione comunale e la famiglia dell’amministratore scomparsa) dall’architetto Michele Ramundo e dall’architetto Viviana Matrangola (figlia minore di Renata Fonte).
Il monumento, di cui è stato fatto vedere un plastico, ospiterà la salma dell’assessore Renata Fonte e realizzato in pietra leccese ed una lastra in cristallo, con decorazioni in crosta naturale di pietra leccese. Nella sua ideazione i progettisti si sono ispirati ai principi di legalità, libertà, democrazia e antimafia, così come indicato dal Consiglio comunale che aveva concesso l’area nel 2001.
La costruzione sarà a cura dalla società Tecno Edil di Nardò che si è aggiudicato i lavori. La ditta neritina Tarantino e Lotriglia ha donato la stele posata in mattinata, con impressa la data dell’inaugurazione.