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MAGLIE | Ora il caso Copersalento diventa giudiziario. Infatti, la Procura si sta interessando sul alcune tracce di veleno emanate dall'inceneritore magliese, lo stesso che avrebbe infettato alcuni alimenti. Sul tavolo del sostituto procuratore aggiunto Ennio Cillo è confluito un fascicolo aperto, in cui viene ipotizzato il reato di natura ambientale. Le indagini sono ancora in corso, e i capi d'imputazione potrebbero aumentare, cosi come potrebbero lievitare i nomi delle persone iscritte finora nel registro degli indagati. Al momento sono stati raccolti tutti i documenti di Provincia e Asl, in modo da controllare tutte le emissioni che sono al vaglio già dal luglio scorso, insieme ad altri approfondimenti che riguardano le varie autorizzazioni.
Ora il professore Mauro Sanna, fa parte di un collegio di consulenti, nominato proprio per far luce sul caso. Sanna da diverso tempo si occupa, insieme al pm Giovanni Gagliotta e Giuseppe Mininni, del caso Copersalento. Lui è giunto da Roma per prelevare alcune documentazioni della Provincia e dell'Asl. Intanto è stato deciso di effettuare su tre categorie ben distinte di persone delle analisi del sangue. Nella questione è entrata in merito l'Arpa che ha deciso di controllare quello che viene emesso dalla fabbrica di Maglie. Dalla Copersalento si è fatto sapere che quel monitoraggio venne effettuato senza la nomina dei consulenti di parte, tanto da rendere nullo il risultato. Quindi, ora anche il direttivo della Copersalento di muove, e attraverso i suoi legali ha chiesto al Tribunale la nomina dei periti che analizzassero quello che viene emanato dall'inceneritore.