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LECCE | «Renata Fonte deve continuare ad essere un ricordo sempre presente, un esempio concreto di amore per la propria terra e di onestà politica ed intellettuale».
È quanto dichiara il vicesegretario nazionale dei Popolari Udeur e consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero, intervenendo in occasione del 25esimo anniversario della morte di Renata Fonte, assessore del comune di Nardò, che fu uccisa, nella notte del 31 marzo 1984, per essersi fermamente opposta alla cementificazione di Porto Selvaggio.
«Il coraggio di questa donna, non solo amministratrice comunale, ma anche moglie e madre – prosegue Buccoliero – deve rappresentare l'esempio più fulgido di una politica che deve perseguire gli interessi di tutta una comunità, lasciando da parte le mire personalistiche o la cura del proprio orticello privato. Renata Fonte, nonostante la giovane età e l'altrettanto giovane esperienza da amministratore comunale, ha saputo intendere una politica matura, sorda alle facile lusinghe, incapace di farsi piegare dalle minacce e con coraggio e determinazione è andata avanti per la sua strada. Il suo sacrificio si è spinto fino all'estremo, ma senza quel sacrificio non ci sarebbe, oggi, il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio, uno dei parchi più belli d'Italia, che qualcuno avrebbe voluto cementificare e sottrarre al bene di tutto una comunità.
Quello di Renata Fonte non è solo il primo delitto politico, mafioso della Puglia, ma è il primo chiaro esempio di un territorio che ha preso coscienza di sé, alzando la testa e la voce contro chi ne chiedeva la sottomissione e la rovina. Nonostante lo scenario complessivo che ha portato alla sua uccisione non sia mai stato del tutto chiarito, il coraggio di questa donna continua a rappresentare la via della legalità, nel rispetto degli altri e dell'ambiente.
L'impegno politico – conclude Buccoliero – richiede non solo passione, ma anche coerenza morale nel difendere gli interessi di tutta una comunità, impegno concreto e onestà intellettuale: valori che Renata Fonte ha rappresentato e continua, a distanza di venticinque anni, a rappresentare».