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GALLIPOLI | «Sono passati 16 anni da quando Silvio Berlusconi, in quello che viene ritenuto il suo primo discorso politico, da moderato prima ancora che da imprenditore, affermò, suscitando grande clamore, che se fosse stato cittadino dell’Urbe, tra Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, avrebbe votato il primo come Sindaco della Capitale». L'onorevole gallipolino Vincenzo Barba, si esprime su quanto è cambiata la politica con la nascita del Pdl.
«Allora quelle parole sembrarono destabilizzanti. Adesso che Fini è il Presidente della Camera dei Deputati e viene individuato da tutti, per il valore umano oltre che per il ruolo dell’alta carica che riveste, come un capace garante degli equilibri democratici della vita parlamentare, mentre Francesco Rutelli, sempre più critico con il Pd, in varie occasioni lascia trapelare la difficoltà di fare politica in un partito che ha scarsa attenzione verso i valori del cattolicesimo italiano, Silvio Berlusconi sembra avere anticipato i tempi di quasi un ventennio.
È questa, obbiettivamente, la forza che tutti noi che quotidianamente lo frequentiamo in Parlamento gli riconosciamo: intuire l’evolversi delle vicende sociali, politiche ed economiche in maniera molto più rapida rispetto a tutti gli altri. Ciò deriva certamente dalle sue grandi doti manageriali e imprenditoriali, ma anche, a mio avviso, soprattutto da un indiscutibile carisma che è connaturato alla persona e che si avverte nel momento in cui ci si confronta con lui. Una sorta di aura che lo rende sempre in sintonia con la parte migliore della nostra società e del nostro Paese.
Non è passato nemmeno un anno e mezzo - continua Barba - dal «discorso del predellino», un discorso che a molti apparve futuribile e utopistico, che oggi tanti, tantissimi, tra coloro che storcevano il naso, parlando di tempistiche striminzite per la nascita del primo partito dei moderati d’Italia, sono in platea ad applaudire l’ennesima intuizione, che non è fatta di lustrini e paillettes, bensì di idee, progetti, programmi e una forte identità.
Non solo. Siamo dinanzi al primo caso in cui la politica ratifica una volontà, la volontà degli elettori, dal momento che milioni di Italiani hanno crociato il simbolo del Pdl prima ancora che Forza Italia e Alleanza Nazionale confluissero in questo nuovo grande soggetto della politica italiana.
A proposito di Forza Italia, di quello che in tanti opinionisti di sinistra chiamavano il «partito di plastica» sembra proprio che di plastica siano rimaste solo le loro parole. Ma anche su questo Silvio Berlusconi aveva visto con grande anticipo.
In questi giorni - conclude - ha inizio una pagina importante per la storia della società e della politica italiana. Nasce un partito-movimento che è già la casa di quasi la metà degli italiani. Adesso, dopo il grande sforzo fatto dal nostro leader, tocca a tutti noi dare il giusto contributo per rendere, nelle periferie come al centro, il Popolo della Libertà il vero riferimento politico verso il quale i cittadini possano, con fiducia, riporre le proprie speranze e i propri sogni».