TREPUZZI | Non diagnosticò una peritonite, e ora un medico è finito sotto processo. Ora, la familia si è costituita come parte offesa (difesa dagli avvocati Angelo Oliva e Giuseppe Bonsegna). È quanto ha deciso il giudice per l'udienza preliminare, Andrea Cazzella, questa mattina.
L'uomo, un medico di 52 anni, che lavora al «Vito Fazzi», è sotto inchiesta proprio per la morte della bimba, di appena sei anni, di Trepuzzi, che morì.
Le sue condizioni si fecero gravi, tanto che dovette far ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso. Solo che, a quanto è dato di sapere, dopo essere stata alla guardia medica di Trepuzzi, e poi trasportata al Fazzi, il medico avrebbe omesso di fare la giusta diagnosi.
Tanto che le sue condizioni peggiorarono, e quei forti dolori all'addome, scritti nell'ordinanza del gip Antonio Del Coco durante la richiesta di imputazione verso il medico, non sarebbero stati presi come oggetto del quadro clinico.
Trasferita all'ospedale «Ferrari» di Casarano, i medici del reparto di Chirurgia pediatrica fecero di tutto per strapparla alla morte, ma nonostante i numerosi provvedimenti con cui si tentò di operare la bambina, non ci fu nulla da fare, e il 10 marzo del 2006, la piccola di Trepuzzi morì. Ora la famiglia, in qualità di parte offesa, si è costituita, e sarà rappresentata in tribunale. E in tribunale saranno accertate eventuali responsabilità, nell'udienza del prossimo 5 maggio. Il medico è accusato di omicidio colposo.