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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 26/03/2009 | CRONACA
RUFFANO | Nuova udienza su presunti abusi d'ufficio e presunte minacce
Il pm nella requisitoria chiede un anno e tre mesi.
E il sindaco di Ruffano ora rischia la condanna
Luigi Nicola Fiorito, sindaco di Ruffano, potrebbe essere condannato. Se il gup accoglierà la richiesta di un anno e tre mesi di reclusione avanzata dalla pubblica accusa. Intanto, in città, il consigliere di An, Pasquale Gaetani, chiede nuovamente le dimissioni.

RUFFANO | Dopo le pesanti accuse, quelle di minaccia a pubblico ufficiale e abuso d'ufficio, il sindaco di Ruffano, Luigi Nicola Fiorito rischia la condanna. Il primo cittadino, come si ricorderà, è al centro di attenzioni per via del difficile rapporto col comandante della polizia municipale. E proprio questa mattina, dinanzi al gup Annalisa De Benedictis, c'è stata la requisitoria del sostituto procuratore. Il pubblico ministero Guglielmo Cataldi ha formulato le sue richieste, poi è stata la volta degli avvocati difensori, Alvaro Storella e Luigi Suez, che però si sono rivolti al giudice chiedendo l'assoluzione di Fiorito sostenendo che «il fatto non sussiste».

Secondo l'accusa il comandante della polizia municipale sarebbe stato costretto dal sindaco il 25 settembre 2004, a compiere atti diversi da quelli dettati dal suo dovere di pubblico ufficiale. Inoltre, Fiorito dovrà rispondere anche di abuso d'ufficio. Accuse di presunta sussistenza, visto che al vaglio della magistratura ci sono diversi episodi, come quello del 18 luglio del 2005, secondo cui il sindaco avrebbe violato la legge quadro sull'ordinamento del corpo di polizia municipale.

A quanto pare Fiorito avrebbe chiesto alla Giunta l'approvazione di una delibera secondo la quale si sarebbero dovuti cambiare i rapporti di dipendenza, e la scala gerarchica, oltre che l'organigramma.

Dipendenza in base alla quale, a quanto se ne sa, si sarebbe regolamentato il rapporto fra il comandante del corpo di polizia locale e il capo di gabinetto del Comune.

Ci sarebbe stato inoltre uno spostamento di competenze, dall'Ufficio commercio a quello dei Tributi. A questo, si aggiungono anche alcuni servizi dati ad esterni, ma non programmati nei tre anni. E così il pubblico ministero, nella sua requisitoria, ha chiesto un anno di reclusione, accusando il primo cittadino di minacce e mobbing verso il comandante della polizia.

A latere, arrivano i commenti. Come quello del capogruppo di Alleanza Nazionale e consigliere provinciale Pasquale Gaetani, che insiste come già fece, sulla richiesta di dimissioni del sindaco.

«Non è pensabile - sottolinea Gaetani - continuare un percorso politico-amministrativo nel mentre una serie, ormai infinita, di vicende giudiziarie si abbatte nei confronti del primo cittadino che dovrebbe darsi da fare per dimostrare la sua estraneità ai fatti.

Ruffano ha bisogno di politiche incisive di sviluppo e di crescita. Non può averle se il sindaco, la figura apicale dell'esecutivo, da mesi risulta essere al centro di vicende giudiziarie che ingolfano l'attività amministrativa penalizzandola e facendola regredire alla mera gestione del quotidiano, e senza programmazione e progettualità.

Si può solo per sete di potere restare attaccati a una poltrona come se nulla stesse accadendo?». La sentenza potrebbe arrivare il prossimo 16 aprile.

 

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