ong>MONTERONI DI LECCE | Per chi pensa che le rapine siano cosa da uomini, sbaglia di grosso. Infatti, se gli esecutori di fatto delle rapine perpetrate ieri sera sono stati due uomini, di certo un grossa responsabilità ce l'hanno due ragazze, che, come dire, gli avrebbero favoriti.
Ieri sera infatti, attorno alle 19,30 e poi dopo poco più di un'ora, attorno alle 20,45, un commando di due uomini e due donne hanno fatto un «blitz», fra l'altro armati di fucile, dapprima all'interno del «Bar Stazione» che si trova a Novoli, e poi all'interno del negozio di elettrodomestici «Trony» che si trova, invece, sulla via che porta a San Cesario.
Che cosa è successo. Il commando nel primo caso entrò all'interno del bar di Novoli e minacciò il titolare, un anziano 71enne, di consegnare il denaro frutto dell'incasso della giornata. Senza mezzi termini, si sono fatti aprire il registratore e poi hanno arraffato il denaro, un magro bottino di appena 200 euro.
Lì vicino, intanto, c'erano due donne, complici appunto due due rapinatori, che hanno distatto un po' di persone, chiedendo di essere aiutate perché una di loro si stava sentendo male perché incinta.
E allora, quelli che si trovavano lì vicino, hanno aiutato le due ragazze e hanno chiaramente chiamato un'ambulanza del 118, per portarle eventualmente in ospedale.
Ma quando è arrivata l'ambulanza, mandata dalla Centrale operativa, quel malore era praticamente scomparso, tanto che le due ragazze si sono poi rifiutate di andare in ospedale. Poi si fanno le 20,45. Lo scenario cambia, il commando in azione si sposta all'interno del negozio di elettrodomestici che si trova sulla retta he congiunge Lecce alla vicina San Cesario.
Una volta entrati all'interno, stessa scena. Due ragazze fingono di sentirsi male, perché una dice di essere incinta, l'altra le dà una mano e chiede alle persone che stanno lì vicino soccorso. Anche in questo caso, qualcuno chiama l'ambulanza, che dalla centrale operativa viene mandata nuovamente sul posto.
Anche in questo caso, però, guarda un po' la coincidenza. La ragazza «malata» come per un miracolo si sente meglio, e riabilitata ringrazia rifiutando chiaramente di ricorrere alle cure dei medici dell'ospedale.
I soccorritori, come da prassi, però, prendono i nomi delle due, e quando gli operatori notano che di lì a poco, si fossero perpetrate due rapine, preferiscono raccontare tutto ai carabinieri. E così, quelli della stazione di Novoli, assieme a quelli della stazione di Monteroni di Lecce, coordinati dai militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Campi Salentina (sotta la guida del capitano Simone Puglisi), presi i nominativi vanno a fare un controllo chiedendo spiegazioni alle due.
Ma era palese, che nonostante una delle due fosse incinta, quei malori non c'erano mai stati. E così, in manette sono finite Alessia Attanasio, 27enne, originaria di Copertino, ma residente a Monteroni, e Giuliana Ricchello, 23enne, originaria di Casarano, ma anche lei residente a Monteroni di Lecce, fra l'altro proprio a pochi metri dalla compagna, che abita sulla stessa via, ed entrambe disoccupate.
Ora, gli investigatori che hanno ascoltato i testimoni, e gli operatori del 118, sono sulle tracce degli altri due assalitori, quelli che erano presumibilmente assieme a loro. E che con una Fiat Punto, (che poi è stata trovata bruciata questa mattina, nei pressi di Villa Verde), ieri sera (alle 19,30 e alle 20,45) hanno materializzato le due rapine.
Dopo aver fatto irruzione all'interno del «Bar Stazione», probabilmente non contenti del magro bottino raccolto (di appena 200 euro), il gruppo avrebbe deciso di metterne a segno una seconda, utilizzando fra l'altro lo stesso «modus operandi».
E infatti, quando sono arrivati nel negozio di elettrodomestici della «Trony», allo stesso modo, e con le due ragazze che si sono sentite male, hanno nuovamente avvicinato il cassiere per portare via l'incasso della giornata. Individuate nel comune di Monteroni, è delle scorse ore la svolta. Su disposizione del magistrato nominato di turno, il sostituto procuratore della Procura della Repubblica, Antonio De Donno, le due ragazze sono state condotte momentaneamente tratte in arresto in via cautelare, e accompagnate presso le proprie rispettive abitazioni.
È caccia aperta, invece, ai due assalitori, quelli che con la Fiat Punto misero a segno le rapine, e colpirono col calcio del fucile il titolare del bar stazione, che poi ha dovuto far ricorso al 118, e alle cure dei medici dell'ospedale, che lo hanno giudicato guaribile in pochi giorni.
C'è da dire, infine, che una Fiat Punto, forse quella stessa è stata vista aggirarsi nei pressi di Porto Cesareo, con la quale probabilmente qualche giorno fa ne fu messa a segno un'altra. Ma non si significa che la mano sia da attribuire alle stesse persone. Le due ragazze, ad ogni modo, sono difese dall'avvocato Massimo Bellini del Foro di Lecce.