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LECCE | «Le prime tabelle rese note dal
Ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini sono davvero
preoccupanti. Questa riforma, fortemente criticata da più parti, in
un solo colpo diminuirà il numero delle classi e quello dei docenti
tagliando, dai dati finora resi noti, circa trentasettemila posti di
lavoro». Sono le dichiarazioni della vicepresidente della Provincia
di Lecce ed assessore alle Politiche educative Loredana Capone, in
merito alla riforma attuata sulle scuole salentine e italiane. «Un
Paese che vuole puntare sulla conoscenza investe sul diritto allo
studio, valorizza e coinvolge i docenti, non diminuisce i servizi e
licenzia gli insegnanti, non distrugge la qualità dell’istruzione
pubblica. La riforma penalizza il sud due volte: oltre la metà delle
cattedre tagliate riguarderà le scuole del sud, senza contare le
migliaia di docenti delle nostre regioni che si spostano nelle scuole
del nord alla ricerca di lavoro. La scuola secondaria di primo grado
(l'ex scuola media) vedrà svanire oltre quindicimila cattedre
praticamente una su dieci con una penalizzazione particolare nei
confronti dei docenti di Italiano e Tecnologia. Le nuove generazioni
parleranno sempre peggio la nostra lingua - continua - e avranno
sempre meno conoscenze informatiche. E poi ci lamentiamo che i nostri
ragazzi non sappiamo scrivere un curriculum o una lettera di
motivazione per cercare lavoro. Un vero e proprio paradosso».
Da
un primo preliminare confronto con sindacati e dirigenti scolastici è
difficile fornire dei dati definitivi sulla situazione delle scuole
salentine: attendiamo le riunioni delle prossime settimane presso gli
Uffici Scolastici Regionali e Provinciale per avere indicazioni più
precise. Il Governo ha fatto un scelta decisa, quella di non puntare
sulla qualità della nostra istruzione e di tagliare in maniera
indifferenziata. La crisi economica andrebbe invece affrontata con le
armi della cultura, della ricerca, dell’innovazione, della
valorizzazione delle idee».
«In controtendenza in questi anni la
Regione Puglia ha puntato sulle politiche giovanili attraverso
l’ampio progetto Bollenti Spiriti che, con varie forme di
intervento, mette in moto la creatività e la professionalità dei
giovani pugliesi. La nostra Provincia ha cercato, seppur nelle
difficoltà economiche, di valorizzare gli istituti scolastici, di
collaborare in modo attivo con l’Università del Salento, di aprire
nuovi spazi dediti alla cultura, di incontrare e sollecitare gli
studenti. Questa riforma - conclude - tarpa le ali al nostro futuro.
E proprio non ce lo possiamo permettere».