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CASARANO | Sette medici dell'ospedale di Casarano indagati per una morte sospetta. Secondo la Procura di Lecce, i sanitari avrebbero mal curato un ragazzodi 26 anni ricoverato per 14 giorni e morto subito dopo all'interno della stanza nel nosocomio salentino. Il giovane era giunto al sud per trascorrere una vacanza con i familiari, a «Lido Marini», una vacanza trasformata in tragedia per la famiglia. Il 10 luglio del 2004 il ragazzo, affetto da problemi di autismo, accusò dei malori, tanto da richiedere il ricovero immediato presso l'ospedale di Casarano, dove ci rimase fino al giorno 24 dello stesso mese. Il pubblico ministero, Angela Rotondano, aveva invocato l'archiviazione del caso, mentre il gip Antonio Del Coco, ha disposto i capi d'imputazione per i sette medici dell'ospedale, gli stessi che avrebbero soccorso il ragazzo in diverse fasi della sua degenza.
Parte dei camici bianchi sono stati
prosciolti dall'accusa, mentre gli altri sono tutt'ora indagati. Al
giovane sarebbe stato somministrato un farmaco antipsicotico, non
adatto alle condizioni di salute e alle cure di cui aveva bisogno il
ragazzo. Alcuni medici, quindi, avrebbero tralasciato le condizioni
del 26enne. Quando il ragazzo è stato ricoverato, medico del 118,
che ora risulta sotto inchiesta, non avrebbe reso noto al 100 per
cento le condizioni di salute del paziente. Oltre al medico risultano
indagati, per omicidio colposo, i medici del reparto di rianimazione,
in quanto ci fu un ritardo non di poco conto, per la somministrazione
delle cure adatte. I sette camici bianchi sono difesi dai legali Mino
Finiguerra, Giuseppe Corleto e Luca Puce.