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SAN FOCA (MELENDUGNO) | Scarti dell'edilizia abbandonati nelle campagne. E ancora una volta scoperti dai carabinieri, che li sequestrano. Una lotta senza pari alle discariche abusive, che sono diventate un'emergenza ambientale. L'ultimo sito, forse meno pericoloso di altri, ma senza dubbio inquinante, è quello scoperto a San Foca, marina di Melendugno.
Questa volta, dopo il blitz dei carabinieri avvenuto lo scorso 23 marzo, i militari non hanno trovato pneumatici, televisori o materassi, ma scarti dell'edilizia, cioè tufi e mattoni distrutti derivanti da demolizioni. Ma i carabinieri di Melendugno, dipendenti della Compagnia di Lecce, del capitano Luigi Imperatore, sono riusciti, a scorgere i responsabili dell'ultimo degrado, perché quando li hanno trovati li stavano appena scaricando.
E così, in due, sono stati denunciati a piede libero. Il materiale inerte era stato scaricato in un fondo agricolo di San Foca. Si tratta di conci di pietra tufacea, e altro materiale proveniente da demolizione o ristrutturazione di abitazioni civili.
I due sono arrivati sul posto a bordo di un autocarro, e sono stati rintracciati nelle vicinanze della discarica da una pattuglia della stazione di Melendugno che si trovava nei paraggi per un servizio di perlustrazione nella zona delle marine. A quel punto i controlli hanno permesso di riscontrare che fossero stati proprio i due a scaricare. E mentre loro sono stati denunciati all'autorità giudiziaria, l'autocarro e il materiale scaricato sono stati sequestrati.