LECCE | Se da una parte il Comune di Lecce riceve elogi, in quanto si trova in posizioni alte nella graduatoria delle condizioni dei plessi scolastici, dall'altra arriva l'opposizione che butta a terra il lavoro dell'amministrazione mettendo in evidenza alcuni problemi presenti in città. «Se non vogliamo trovarci periodicamente nella condizione di dover continuamente rattoppare le strade cittadine con spese crescenti per il bilancio comunale, occorre affrontare il problema del rapporto tra il Comune e le aziende dei pubblici servizi che quotidianamente eseguono lavori di allaccio dalle reti principali di acqua, luce, gas ed altro». Sono le parole di Antonio Rotundo, consigliere dell'opposizione di Lecce.
«Una delle cause che determinano il dissesto delle strade sono proprio i lavori mal eseguiti da parte di queste aziende. In molti casi, infatti, le aziende che scavano per installare tubazioni o fare delle riparazioni poi non sistemano le strade. Da qui molto spesso derivano i tanti avvallamenti e le strade sconnesse e dissestate».
«Per queste ragioni, sarebbe opportuno che il Comune assumesse l’iniziativa di verificare da un lato la possibilità della richiesta di risarcimento dei danni e dall’altra di convocare tutte le società di servizi, dall’Acquedotto ad Enelgas per finire a Telecom , tutte le società insomma che operano su Lecce per ridefinire in modo chiaro i rapporti con queste aziende. Da oggi in poi debbono sapere che è loro dovere ripristinare le strade a regola d’arte e che non saranno più tollerati lavori mal eseguiti che trasformano le strade in dei percorsi di guerra come è avvenuto sinora».
Il consigliere continua: «Tra l’altro le aziende di servizi si pagano a peso d’oro dagli utenti il costo per il rifacimento del tappetino stradale e quindi dobbiamo evitare che oltre al danno si realizzi la beffa; con i cittadini che pagano prima per l’allaccio e poi con il Comune costretto ad intervenire per rifare i lavori fatti male dalle aziende. Proprio ieri alcuni residenti di via Adriatica mi hanno posto il problema della esosità del preventivo di Enelgas che per il rifacimento del tappetino stradale di una larghezza di 50 centimetri ha chiesto il pagamento per una fascia di strada di ben cinque metri».
«Chi deve controllare, in questo caso, la legittimità della richiesta ed il corretto svolgimento dei lavori da parte di Enelgas? L’incontro con le società di servizi deve affrontare anche questi problemi che toccano direttamente i cittadini e che pesano notevolmente sui loro bilanci familiari e che non possono essere lasciati soli nel rapporto con queste società».