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Data pubblicazione: 09/07/2008 | POLITICA
Salute mentale, Perrone scrive a Vendola: «Sia scongiurata la chiusura del dipartimento»
Il primo cittadino della città di Lecce, Paolo Perrone, rivolge un accorato invito al presidente della Regione, Nichi Vendola, e gli chiede un intervento sul Dipartimento di salute mentale per evitarne la chiusura. Attività ferma dal 30 giugno.
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Il sindaco <strong>Paolo Perrone</strong> invia una lettera al presidente della Regione, <strong>Nichi Vendola</strong>, con la quale si chiede che sia scongiurata la chiusura del Dipartimento di salute mentale di Lecce e dei cinque centri diurni sul territorio, la cui attivit&agrave; &egrave; ferma dallo scorso 30 giugno a causa della mancata stabilizzazione dei 30 operatori.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Nella lettera si evidenzia &laquo;una scelta che priva il territorio di un servizio a cui non credo si possa rinunciare &ndash; scrive il primo cittadino al governatore di Puglia &ndash; e che genera preoccupanti ed immediati interrogativi per il futuro di una categoria particolarissima di pazienti. Come lei sa, la Regione Puglia non proceder&agrave; ad ulteriori proroghe dei contratti (co.co.co. o contratti a progetto) che di sei mesi in sei mesi legavano questi operatori al sistema sanitario pugliese ormai da diversi anni. La mancata stabilizzazione prende i precisi contorni di una beffa per i cittadini pugliesi, che attendono legittimamente quella Puglia migliore che lei ha tracciato sulla carta e quella sanit&agrave; dai meccanismi perfetti che, a suo dire, in passato qualcuno ha negato loro. Nonostante le promesse sul destino di chi ha permesso fino ad oggi di tenere attivo e far funzionare sul territorio il servizio di assistenza e cura delle persone che vivono con un disturbo mentale, dunque, la realt&agrave; dei fatti concreti, ancora una volta, ha portato verso altri scenari. Oltre alla considerazione che riguarda il vuoto occupazionale che si &egrave; generato, con una delicata situazione che va a crearsi su ben 30 famiglie, la prego quindi di voler riflettere sul fatto che questi operatori hanno consentito il funzionamento dei cinque centri diurni sul territorio, destinatari peraltro di significativi apprezzamenti e di riconoscimenti sulla bont&agrave; del proprio operato. Cinque centri con un'utenza media di 25 persone, che adesso saranno chiusi. Nel bilanciamento degli interessi che determina l&rsquo;agire amministrativo &ndash; conclude il sindaco Perrone nella missiva &ndash; spero che le necessit&agrave; che mi sono permesso di tracciare siano pi&ugrave; forti e stringenti di quelle legate ad altre ragioni, fossero solo quelle di natura economica. Ed auspico che lei voglia indirizzare la Regione Puglia verso una decisione di natura differente da quella presa, che consenta di tenere in vita cinque centri di importanza fondamentale per la sanit&agrave; della nostra regione e di salvaguardare 30 posti di lavoro&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La delicatezza della vicenda ed i molteplici risvolti che contiene hanno indotto il sindaco Perrone a rivolgersi contestualmente anche al presidente del gruppo consiliare del Partito democratico alla Regione, <strong>Antonio Maniglio</strong>.<br />&laquo;La nota sensibilit&agrave; verso questi argomenti del consigliere Maniglio &ndash; osserva Paolo Perrone &ndash; mi spingono a rivolgermi anche a lui per un intervento che scongiuri la chiusura del Dipartimento. Gli chiediamo, nel puntuale svolgimento del ruolo di portavoce in pectore del Governo regionale, di non perdere la riconosciuta abitudine di prendere posizione sulle sue scelte e sulle sue decisioni&raquo;.</p>
L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
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