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LECCE | Si è svolto nella giornata di oggi il
processo nei confronti dei responsabili di una vasta organizzazione
dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Parte del processo è
stato il pubblico ministero Maria Cristina Rizzo. Ad oggi, dopo un
anno c'è un latitante. Si tratta di Sandro Mariano di Ruffano. Ben
18 persone hanno ottenuto il processo con il rito abbreviato.
Dovranno presentarsi quattro volte in Tribunale, fino all'inizio
dell'estate, periodo in cui saranno condannati. Invece, altre 14
persone, sono state rinviate a giudizio. Mariano, difeso dal legale
Luigi Fersini, ha patteggiato la propria pena ad un anno di carcere,
mentre Denise Pieri, difesa da Paola Scarcia, ad un anno e quattro
mesi di reclusione. Secondo Quanto emerso dalle indagini la Pieri
avrebbe nascosto negli slip quasi 7 grammi di eroina. Ma non è
l'unica donna che avrebbe partecipato all'organizzazione.
Durante
i controlli vennero pedinate altre ragazze, come Ornella Baldi,
37enne di Otrando, che secondo gli inquirenti avrebbe gestito un
piccolo giro di spaccio di eroina. La donna da Otranto si recava a
Maglie, servendosi di del tremo. Lì ad attenderla c'erano i suoi
acquirenti. Era solita spacciare nelle vicinanze della stazione.
Tutto questo avveniva al mattino, mentre la 37enne il pomeriggio e la
sera si dedicava ad allacciare rapporti con nuovi acquirenti e a
dedicarsi al recupero dell'eroina.
Insieme alla donna spacciavano
droga anche Antonietta Sara Trazza, Emanuela Martella, e Sandra
Garganese. L'indagine fu condotta dai militari della compagnia di
Maglie, guidati dal maggiore Andrea Azzolini, coadiuvati insieme a
quelli del comando provinciale di Lecce.
Il tutto ebbe inizio a seguito di tre morti per droga, verificatesi a Castrì, Sternatia e a Botrugno. A dirigere le indagini, avviate nell'estate 2007, fu la Procura distrettuale antimafia di Lecce. La morte avvenne per l'assunzione di grossi quantitativi di droga molto probabilmente tagliata male. Con i tre casi di decessi venne portata alla luce una fitta rete dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Durante le indagini furono emesse 34 ordinanze di custodia cautelare, di cui 22 con lo specifico di associazione a delinquere.