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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 19/03/2009 | CRONACA
LECCE | Terribile episodio alla stazione. Trenitalia apre un'inchiesta
Muore travolta dalle ruote del treno.
Tragedia sotto gli occhi del marito
Anna Corallo, 69enne, di Lizzanello, e suo marito, avevano salutato la nipote in partenza per Torino. Si sono attardati sul convoglio. Forse è scivolata ed è finita sotto le ruote. Inutile la corsa all'ospedale. La donna è morta al «Vito Fazzi» per le ferite. Aveva perso sangue.
di Paolo Franza


LECCE | Tragica morte sui binari di Lecce per una donna uccisa sotto le ruote del treno. Una morte vista da tante persone che hanno assistito alla scena, compreso il marito della vittima e la nipote, che mai avrebbero immaginato che accadesse un fatto del genere. Tutto è accaduto in pochi minuti, grida, urla e tanto sangue, questa è la scena che ancora balsa in mente alle persone che hanno assistito a quanto accaduto nella mattinata di oggi. La donna, Anna Corallo, 69enne, di Lizzanello, insieme al marito e al figlio si era recata nella tarda mattinata di oggi per accompagnare la nipote, che doveva prendere il treno per Torino, Eurostar 9766. La donna, molto premurosa, ha preferito affiancare la giovane fino alla partenza del treno. Insieme al marito hanno aiutato la nipote a sistemare le vagile, poi da Lizzanello avrebbero raggiunto la stazione di Lecce in auto. Il treno partiva alle 11,28. Tutti e quattro avrebbero raggiunto la stazione con una manciata di minuti in anticipo, per questo motivo Corallo ha preferito salire sulla carrozza numero 7 di quel treno maledetto, che l'ha uccisa. Il marito è sceso dopo aver sistemato i bagagli sul convoglio, mentre lei ha preferito restare qualche altro minuto con la giovane.

Ormai era rimasto poco tempo, le due stava discutendo su quello che c'era da fare e facevano il resoconto degli oggetti portati sul treno, per vedere se mancasse qualcosa. La donna raccomandava alla nipote quello che bisognava fare una volta giunta a destinazione, e la classica telefonata appena arrivata a Torino. Intanto il tempo trascorreva, da minuti si è arrivati ai secondi, quei pochi secondi che hanno costretto la donna a scendere dal treno con velocità, in modo da non rimanerci sopra. Il capostazione ha dato l'ordine di partire esattamente alle 11,28, cosi come stabilito dalla tabella di marcia. La donna vedendo che gli addetti alla stazione stavano per far partire il treno si è subito precipitata per scendere. Questione di secondi. Le porte si sono chiuse automaticamente, lei era appena scesa, ma tra le porte vi è rimasto incastrato il cappotto della donna. Il treno pian piano ha iniziato a partire, le ruote giro dopo giro prendevano sempre più corsa. Attimi di panico, il marito che era appena sceso con tranquillità non si è accorto subito di quanto stava accadendo. La donna non è riuscita a stare al passo del treno, infatti, è precipitata a terra, travolta dalle ruote. Tutti hanno assistito alla scena, marito, figlio, nipote, passeggeri, parenti dei passeggeri, gli addetti ai treni, tutti, ma nessuno è riuscito a scongiurare la tragedia.

L'unica cosa che è stata fatta è quella di bloccare immediatamente il treno, ma senza nessun risultato, ormai era troppo tardi. I presenti hanno iniziato ad urlare, ma le imprecazioni della donna risuonavano di più rispetto alle altre. Ormai c'era ben poco da fare, le rotaie gli avevano tranciato la gamba sinistra e un braccio. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi. Alle 11,34 è giunta la telefonata ai vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, che sono partiti suvito persorrendo viale Gallipoli prima di svoltare a destra per la stazione. In contemporanea, da altre persone, è stata allertata l'ambulanza del «Vito Fazzi». La scena che si è presentata ai soccorritori è stata straziante. I sanitari hanno soccorso la donna ormai in agonia. Da quel momento è iniziata la corsa contro il tempo a sirene spietate presso il nosocomio di Lecce, dove è spirata poco dopo il suo arrivo, i medici quindi non hanno potuto far altro che costatarne il decesso prima dell'amputazione della gamba e del braccio. La donna aveva perso troppo sangue. Una morte che si è consumata davanti agli occhi dei suoi cari e che lascia sgomenti.

La 69enne lascia il marito Uccio Calogiuri e il figlio. Risiedeva in via Petrarca al civico 5. Sul quanto accaduto indaga ora la Polfer, polizia ferroviaria di Lecce, diretta dall'ispettore Panico, insieme alla scientifica. Sono state aperte tre inchieste, una della Procura della Repubblica di Lecce, l'altra da Trenitalia e l'ultima dalla polizia ferroviaria.

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