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MAGLIE | Tratto in arresto perché scoperto a cedere metadone. I carabinieri della stazione di Maglie hanno colto in flagranza un uomo che poi è risultato, durante la successiva perquisizione in casa, possedere altre due boccette della stessa sostanza. Per questo motivo, il 17 marzo scorso, i carabinieri hanno sorpreso l'uomo, Massimo Marti (nella foto), 44enne, di Maglie. Marti, volto già noto alle forze dell'ordine, è finito in manette proprio durante uno specifico servizio di contrasto dei reati in materia di stupefacenti.
I militari l'hanno sorpreso proprio mentre era impegnato a cedere una boccetta con 30 millilitri di metadone, ad un ragazzo, giovane assuntore del luogo. Subito dopo Marti è stato bloccato, e i carabinieri hanno esteso la perquisizione al suo domicilio, dove di boccette ne sono state trovate altre due. Boccette contenenti complessivamente altri 150 millilitri della stessa sostanza e la somma contante di 245 euro. I carabinieri ritengono che questo denaro contante sia frutto (come spesso accade in queste occasioni) di una cessione illecita.
Tutto materiale sottoposto a sequestro. Nel corso dello stesso servizio, i carabinieri hanno denunciato a piede libero la convivente di Massimo Marti, L.P., di 40 anni. E non è tutto. Perché per lo stesso reato contestato è stato segnalato alla prefettura di Lecce un assuntore. Si tratta di un imprenditore di 39 anni, di Soleto, L.M., anche quest'ultimo volto noto alle forze dell'ordine.
Il metadono viene impiegato come sostanza per i tossicodipendenti, in modo che questi riescano a sopperire alle crisi d'astinenza. Tuttavia, una persona a titolo privato non può cedere la sostanza. Dopo tutti i rilevamenti di rito, Marti è stato condotto in carcere, dov'è tuttora detenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria competente.