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SCORRANO | La condanna a tre anni e quattro mesi è arrivata questa mattina nei confronti di un padre che avrebbe abusato della sua bambina. Una figlioletta che ad appena otto anni avrebbe subìto violenze da parte del genitore, potendo contare fra l'altro sul silenzio dei familiari.
Il padre, secondo quanto accreditato nella prima fase che ha portato alla condanna, avrebbe più volte palpeggiato la figlia fra le mura domestiche.
Ora che la ragazza si è fatta grande, e ha raggiunto la maggiore età (24 anni), dopo essere stata ascoltata dal giudice all'interno delle aule del tribunale, dapprima nella sezione distaccata del tribunale di Bari, quella di Rutigliano, poi in quella leccese della Procura, il presunto padre violentatore è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di carcere, quando invece il pubblico ministero, il sostituto procuratore Maria Cristina Rizzo ne aveva chiesti quattro.
Il gup Annalisa De Benedictis, all'imputato, ha riconosciuto le attenuanti generiche e poi ha disposto la condanna per atti sessuali. Vicende che si sarebbero susseguite per diverso tempo, all'interno della casa di Nociglia, negli anni Novanta, quando ci arrivava da Sannicandro Garganico, nel foggiano.
La moglie aveva portato il marito in tribunale (i due avevano scelto il divorzio) per aver violato gli obblighi di assistenza familiare. E dalla Procura, ora, il verdetto lo ha punito. Quanto meno in primo grado.