COLLEPASSO | Giovane piromane incendia auto per noia. E lo fa nella notte, con un'azione tanto esemplare, quanto coraggiosa. Coraggiosa, se non fosse che i carabinieri l'hanno scoperto, e dopo averlo arrestato l'hanno condotto in carcere. È quanto successo questa notte, a Collepasso. Tre autovetture, tre utilitarie, sono state date alle fiamme con una mossa inquietante. Quella che si usa, in genere, quando i malviventi si organizzano per dare fuoco talvolta per natura estorsiva, talvolta per noia.
Ad ogni modo, quanto successo stanotte, è stato possibile ricondurlo a un unico responsabile. Un giovane ventenne, che con una tanica di benzina, di ben 10 litri, piena di liquido infiammabile, si sarebbe avvicendato verso le autovetture, e forse per noia, gli avrebbe dato fuoco. Uno scenario inquietante, quello che questa notte è rimasto impresso nella memoria di certi testimoni, che quando sono stati ascoltati dai carabinieri, hanno permesso loro di stringere il cerchio attorno al giovane ventenne, senza prolungare l'attesa di chiudere il caso attorno a nessun altro.
E i testimoni, ai carabinieri della Compagnia di Casarano, guidati dal capitano Dario Vigliotta, hanno riferito di aver assistito a quello che sembrava uno scenario da film. Ai militari, in particolare, è stato utile ascoltare le descrizioni somatiche fornite da loro, e verificare che quell'autovettura utilizzata per la fuga, fosse proprio la sua. Quella cioè di Davide Marra, 20 anni, di Collepasso. Marra è stato dunque arrestato dai carabinieri casaranesi, perché ritenuto responsabile di aver incendiato, attorno alle 2 della notte, una Seat Toledo e una Fiat Punto, entrambe vetture di proprietà di un operaio del posto di 42 anni.
E poi di aver incendiato, non molto distante da lì, in via Roma, un'altra utilitaria, una Renault Clio, di proprietà di una casalinga sempre di Collepasso, di 43 anni. D'accordo col magistrato nominato di turno, i carabinieri hanno fatto una perquisizione dentro l'abitazione del giovane. O meglio, dapprima hanno perquisito casa, e poi la sua auto (quella della descrizione dei testimoni), e proprio a seguito del loro intervento hanno trovato una tanica di benzina, da dieci litri, con i residui del liquido infiammabile e pure gli accendini che Marra avrebbe utilizzato durante il raid incendiario.
Per questo motivo, è stato dichiarato in arresto quando ancora vigeva la flagranza di reato, e dopo tutta la procedura di rito, trasferito all'interno del supercarcere leccese, Borgo San Nicola, dov'è detenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria. Ora, Davide Marra (che era un insospettabile perché incensurato), dovrà rispondere delle pesanti accuse di incendio e danneggiamento aggravato di autovettura.