di Valentina Maniglia
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><strong>CASTRIGNANO DE' GRECI</strong> | Ogni sera, al calare dell'oscurità, andava al cimitero. Non
per pregare sulle lapidi dei suoi cari, ma per occuparsi indisturbato della
coltivazione di marijuana che aveva allestito sulla terrazza del portone
monumentale d’entrata. Ma nonostante questo piano ingegnoso, secondo cui
nessuno avrebbe potuto vederlo, o sentirlo, Bruno Donateo, un 51enne senza
occupazione di Castrignano dei Greci, già noto alle forze dell’ordine per
questioni inerenti le sostanze stupefacenti, è stato arrestato perché colto,
proprio ieri sera, in flagranza di reato.</p>
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<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">L’operazione, condotta dagli uomini della stazione di
Martano, è partita nella mattinata di ieri quando, insospettitisi dai movimenti
dell’uomo nelle ore serali, e immaginando che nascondesse qualcosa, gli agenti
hanno effettuato un sopralluogo. Hanno così rinvenuto, sul tetto dell’entrata
del cimitero, 47<span> piante di marijuana di
varia altezza, un impianto «a goccia» formato da tubi in gomma e vari bidoni in
plastica di grosse dimensioni ed un tubo che serviva a portare l’acqua sul
tetto. Hanno così deciso di aspettare che, a farsi avanti, fosse proprio l’autore
di quell’impianto, una loro vecchia conoscenza, per poterlo cogliere con le
mani nel sacco. E così è stato. Donateo, alle 20,17, sarebbe arrivato a
bordo della sua bicicletta, vicino al cimitero e, dopo essersi assicurato che
dentro non ci fosse nessuno che potesse vederlo, avrebbe fatto il giro dalla
parte posteriore e, abbandonando la bici dietro una cappella, si sarebbe
arrampicato sul muro di cinta per poi accedere al tetto mediante una scala a
pioli. Alle 20,40 circa, gli agenti, dopo aver visto questa scena, appostati
non lontano, hanno così deciso di intervenire.<span> </span>Hanno quindi raggiunto e circondato l’uomo che, vedendosi scoperto,
avrebbe tentato, senza successo, di scappare. Preso, è stato portato alla
stazione dei carabinieri. Il materiale rinvenuto sul tetto, che si trovava ad
un’altezza di circa 11 metri, invece, è stato sequestrato con l’aiuto di un
camion ed una gru: la scala utilizzata per arrampicarsi e la bicicletta, le
piante, i bidoni di acqua, i vasi e l’attrezzatura per la coltivazione delle
piante sono ora tutti a disposizione dell’autorità competente.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /> </span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>Donateo è stato associato
presso la casa circondariale del nuovo complesso di Surbo, a disposizione
dell’autorità giudiziaria. Le aveva pensate proprio tutte e forse credeva che del
suo impianto geniale, che funzionava solo di notte per non fare insospettire i
visitatori del cimitero, nessuno si sarebbe mai accorto, eppure ora dovrà
vedersela con una pesante denuncia per coltivazione ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente. </span></p>