GALLIPOLI | Si trovavano nel Salento per un viaggio scolastico, di quelli che normalmente vengono effettuati a fine anno. Ma per alcuni salentini e giovani di Reggio Calabria, scolari di un Liceo Scientifico del posto, non è stata una bella serata quella di ieri. Di certo non è stata una buona immagine per il Salento, dato che sono stati proprio dei ragazzi minorenni di Gallipoli ad iniziare la lite. Infatti, mentre la scolaresca transitava su Corso Roma, per raggiungere la città vecchia di Gallipoli, alcuni giovani del posto a bordo di uno scooter hanno avvicinato parte degli ospiti. Gli studenti hanno iniziato a sentirsi degli insulti e altre parole, non di certo buone per un viaggio di istruzione.
Tra gli studenti ha iniziato a farsi sentire la voce e la mano di un 17enne, che avrebbe risposto alle provocazioni dei gallipolini. Tra i bulli ha alzato la cresta un ragazzo, anche lui minorenne, che avrebbe tolto gli occhiali al malcapitato, da quel momento ne è nata una rissa con calci, pugni e paroloni vari. Per sedare gli animi è giunta una pattuglia di polizia del commissariato di Gallipoli, giunta su richiesta di un professore che aveva seguito tutta quanta la vicenda. Gli agenti hanno iniziato ad ascoltare i testimoni presenti. Intanto, prima che arrivassero i poliziotti, i balordi si erano dati alla fuga, ma senza svignarsela del tutto, perchè dopo aver captato tutte le informazioni utili per avviare la ricerca dei gallipolini, gli agenti si sono messi sulle tracce dei bulli, fermandoli poco dopo e conducendoli presso il locale commissariato. Gli agenti hanno fermato uno scooter, dove dietro al guidatore viaggiava un 17enne, che sarebbe stato coinvolto in maniera violenta nella rissa. Il giovane è stato denunciato per violenza privata e percosse, mentre chi guidava lo scooter al momento non ha ricevuto nessuna ordinanza. Da chiarire, quindi, la sua posizione. E cosi, nella serata di ieri, l'immagine del Salento, è stata rovinata per un atto di bullismo.
Si teme che il bullismo sia giunto anche nel Salento. Il disagio giovanile porta al compimento di gesti che si trasformano in gravi reati penalmente perseguiti segnando indelebilmente la vita di chi con leggerezza li commette, oltre che delle vittime. Quanto accaduto, non può che corroborare l’attività degli uomini del commissariato di polizia di Gallipoli che avendo da tempo avvertito la gravità di tale fenomeno hanno intrapreso servizi mirati alla prevenzione e repressione di atti di bullismo che procurano nocumento alla convivenza sociale nonchè all’immagine di una città che ha fatto dell’accoglienza e del turismo il fulcro della propria economia.
Sull'accaduto si esprime anche il sindaco della città, Giuseppe Venneri. «Sono fatti incresciosi, che rattristano ed amareggiano, ancor di più perché non rendono giustizia alla storia ed al modo di essere di una città che ha sempre fatto e che continua a fare dell'accoglienza la sua peculiarità principale, riconosciuta ed apprezzata da tutti. Per questo si tratta di episodi circoscritti ed isolati, che meritano una ferma e decisa condanna, come tutte le azioni violente e contrarie alla civile convivenza ma che non possono scalfire né ledere in alcun modo l'immagine di una comunità cittadina ospitale e generosa come quella gallipolina. Ai ragazzi di Reggio Calabria, coinvolti loro malgrado in un brutto episodio che non rappresenta minimamente Gallipoli, va la piena solidarietà mia personale e dell'intera città, che si augura di poterli nuovamente ospitare affinchè possano sperimentare il vero volto, accogliente, solidale ed affabile della nostra comunità».