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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 12/03/2009 | CRONACA
AMBIENTE | .Al momento del controllo la donna non avrebbe presentato alcun permesso comunale
Sigilli ad una cava di 16 ettari invasa dai rifiuti.
Discarica abusiva scoperta dai carabinieri
Sequestrata un’altra discarica di Supersano, si tratta di una cava di 1500 metri quadri invasa da rifiuti speciali dichiarati non tossici. Ritrovati cemento armato, conci di tufo, piastrelle e pneumatici abbandonati. I carabinieri hanno posto i sigilli al campo.

SUPERSANO | Si torna a parlare ancora una volta di discariche abusive nel Salento. Questa volta sono stati i carabinieri di Tricase a porre i sigilli presso la località «Masseria Macrì» nella campagne del Comune di Supersano, gli agenti operanti durante un controllo mirato a reprimere l’abbandono incontrollato di rifiuti.  Il panorama che si è presentato ai loro occhi era raccapricciante: una cava estesa circa 1500 metri quadrati era stata adibita a discarica abusiva con una certa quantità di materiale inerte gettato in aperta campagna. Così sono state scoperte tramite approfonditi e prolungati  controlli e foto aeree scattate da alcuni elicotteri delle forze dell’ordine nella campagne del Comune di Supersano le cave deturpate dalla presenza di rifiuti.

Subito dopo una prima analisi, si è potuta accertare la presenza di uno spazio totale occupato di ben 16  ettari. La proprietaria della cava in questione è una donna di Cutrofiano ma residente a Corigliano d’Otranto, che dopo ulteriori accertamenti, è stata denunciata. Questa sarebbe stata la dinamica dei fatti: avrebbe commissionato una serie incontrollata di opere di riempimento abusivo di rifiuti della suddetta cava. Al momento del controllo la donna non avrebbe presentato alcun certificato ne permesso comunale che ne attesti il deposito lecito. Dinanzi agli occhi dei carabinieri si estendevano cumuli di rifiuti derivati dallo spianamento di rifiuti speciali provenienti dalla demolizione, blocchi di cemento vibrato, travi di cemento armato, conci di tufo, piastrelle, oltre che a materiale ferroso e residui di asfalto. E come se non bastasse pneumatici di vario tipo e dimensione ammonticchiati qua e la, dopo varie scuse accampate invano dalla donna per cercare di difendersi, i carabinieri hanno posto i sigilli alla discarica. (rob.z.)

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