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MONTESARDO (ALESSANO) | Momenti di paura questa notte all'interno di una rivendita d'automobili. Un incendio di notevoli dimensioni ha bruciato cinque autovetture. Due di queste sono andate completamente distrutte, mentre altre tre sono state interessate parzialmente dalle fiamme. I carabinieri della Compagnia di Tricase con una pattuglia, quando hanno ricevuto la chiamata dalla centrale operativa, si sono precipitati sul posto. Ma non hanno trovato nulla che possa far pensare a un atto doloso. L'incendio, che ha provocato danni notevoli, per circa 20mila euro, sarebbe stato provocato da un corto circuito che dapprima ha interessato una delle cinque auto, poi quando ha preso fuoco, ha danneggiato un'altra auto che gli stava accanto fino a far propagare il calore ad altre autovetture lì vicino.
Auto, si diceva, parcheggiate all'esterno della struttura, che il proprietario del locale, l'autosalone Sa.Ma. Auto Srl, aveva controllato proprio qualche minuto prima, una decina di minuti prima della mezzanotte, per poi allontanarsi. Danni irreparabili sono stati provocati a un'Audi A3, e a una Fiat Stilo, che sono state completamente avvolte dalle fiamme e distrutte. Le fiamme si sono propagate anche a una Fiat Croma, che si trovava lì vicino, sulla sinistra della Stilo, per la precisione. Altri due veicoli (perché in totale, come detto, sono cinque le auto interessate), hanno subìto danni decisamente più lievi, in particolare alle parti in plastica, come i fanali, che sono andati distrutti.
L'autosalone, si trova sulla strada statale 275, in territorio di Montesardo, frazione di Alessano, nel basso Salento. Un'esercizio di proprietà di un coppia, e con qualche dipendente. Tanto che i carabinieri, che poi sono giunti sul posto per fare alcuni rilievi, li hanno ascoltati, e a quanto è dato di sapere, non ci sarebbe stato alcun tipo di discussione con dipendenti o altro. Per questo, in queste ore, a prendere piede è stata proprio l'ipotesi che possa essere stato un corto circuito a distruggerle, e non la mano dell'uomo.
C'è poi da dire, che le auto si trovavano all'esterno, e che all'interno del locale, sulle porte d'ingresso, i carabinieri di Tricase non hanno trovato alcun segno d'effrazione, né tantomeno alcuna forzatura. Poi, come sovente accade, se si fosse trattato di un atto doloso, si sarebbe potuto trovare del liquido infiammabile, o quantomeno la puzza, il forte odore di benzina e altro combustibile. In questo caso invece, i carabinieri non hanno trovato alcuna tanica di benzina, e neppure tracce di liquido infiammabile.
Ad ogni modo, si sarebbero potute visionare le immagini di videosorveglianza, del sistema di videocontrollo a circuito chiuso, se non fosse che un fulmine, qualche settimana addietro, l'ha messo fuori uso durante il periodo di maltempo che ha coinvolto tutta la provincia.
I carabinieri, dunque, per poter mandare avanti le indagini, dovranno accontentarsi di un altro sistema di videosorveglianza, che si trova lì vicino, a pochi metri, in dotazione a una stazione di servizio. Se qualche malvivente avesse agito, forse potrebbe essere passato da lì.