BRINDISI | Continua l’intensa attività di controllo condotta dagli agenti del nucleo operativo di Lecce, che questa volta sono stati impegnati su un altro fronte, per una serie di accurate indagini investigative su ordinanza della procura di Brindisi nel noto centro di termodistruzione e termovalorizzazione. L’impianto gestito dalla società «Veolia servizi ambientali tecnitalia» sarebbe stato sottoposto ad un’attività di monitoraggio delle emissioni dannose in atmosfera allo scopo di verificare le quantità di pulviscolo e particolato inquinante.
Durante la visita di controllo, nei magazzini sono stati rinvenuti 8 serbatoi verticali da 25 metri cubi e ciascuno contenente un’ingente quantità di rifiuti liquidi dalla natura chimica ancora sconosciuta. Non finisce qui, infatti la caccia al tesoro continua rivelando anche la presenza di 1000 fusti contenenti sostanze da analizzare e da sottoporre al vaglio di esperti, una completa documentazione cartacea, relativa alla gestione dell’impianto di termodistruzione. Sequestrato anche il computer e agende testimonianti i rapporti aziendali della società con altri enti. Le perquisizioni continuano presso la sede centrale della veolia,a La Spezia e presso le altre aziende lombarde e liguri, intanto in attesa di nuovi aggiornamenti continuano le minuziose indagini del Noe.(Rob.z.)