GALLIPOLI |La Guardia di finanza di Gallipoli con la sezione operativa navale è intervenuta sul posto per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente marino e del patrimonio della flora e della fauna. Una serie di attenti controlli di osservazione e prevenzione lungo la fascia costiera con delle pattuglie da terra, e successivi interventi hanno permesso di individuare due soggetti intenti nell’attività di rimessaggio nautico, senza le apposite autorizzazioni. L’attività svolta illegalmente su un’intera area demaniale, con l’ausilio di un carro ponte di notevole portata, era facilitata dalle dimensioni del mezzo che consentivano il varo di varie imbarcazioni. Ma in seguito all’attività, i rifiuti e la pittura derivante, di tipo sintetico con idrocarburi e solventi nonostante fossero stati stoccati in un serbatoio ben interrato, il recipiente doveva essere troppo pieno, tanto da lasciar scivolare in mare aperto le sostanze tossiche. Un metodo certamente più sbrigativo ma poco ortodosso.
A quel punto un area di 525 metri quadrati, un carro ponte, ed un serbatoio colmo di rifiuti pericolosi sono stati sequestrati. Le fiamme gialle di Gallipoli hanno elevato verbali per l’utilizzo di un’area demaniale in difformità della concessione ottenuta e per la mancanza di autorizzazione e la successiva per l’immissione in mare dell’acqua inquinata. In una operazione condotta separatamente dalla guardia di finanza di Otranto poi, sono state elevate una serie di contravvenzioni e sanzioni a cinque persone che avrebbero praticato la pesca sportiva di ben 3mila ricci con mezzi non autorizzati. Tale tipo di pesca, come sappiamo, è vietata per garantire un corretto mantenimento della flora e della fauna marina. (Rob.z.)