LECCE | «Angelozzi abbande!». Con questo grido alla città «Tonitty» non ce la fa a trattenersi e si sfoga. La situazione precaria di classifica dei giallorossi, non ha certo risparmiato nessun tifoso. Dallo sfogo della Curva Nord di domenica subito dopo il ko con la Lazio, alla contestazione di martedì al «Colaci» di Calimera durante l'allenamento pomeridiano. E oggi è stata la volta sua. Ovvero del più originale dei tifosi, Antonio Pitassi, o meglio conosciuto come Tonitty, che ha tappezzato la città di giganteschi manifesti, di sei metri per tre, con su scritto: «Angelozzi Abbande!!!». Un dialetto tanto secco quanto schietto per il direttore sportivo dei salentini. Nelle principali vie sono comparsi questi manifesti imponenti messi a vedere proprio dal Pitassi che manco a dirlo si occupa di affissioni.
Guido Angelozzi, il direttore sportivo del Lecce, è segnalato da mesi, da buona parte della tifoseria salentina come il responsabile capro espiatorio di una stagione finora negativa, soprattutto a causa dei suoi errori nelle strategie di calciomercato che vedono gli uomini di Beretta stazionare, dopo 25 giornate a soli 22 punti al terzultimo posto dietro Torino e Bologna con un ritardo di un punto. La provocazione ora c'è stata, ora da parte del ds e soprattutto del Lecce, i tifosi aspettano i risultati. A partire dal «Friuli» domenica con l'Udinese.
E queste trovate, di appiccicare i 6 per 3 in tutta Lecce, sempre a tema, e con messaggi chiari, espliciti, poche parole insomma, «Tonitty» ce li ha ogni anno. Questa volta, Pitassi, nel dialetto leccese, ha voluto puntare l'indice contro il ds dicendoglio proprio questo «vattene, vai via». I «sei per tre» sono stati affissi tanto sull'incrocio vicino al tribunale, di viale Michele De Pietro, e alla Villa comunale, con le vie Di Porcigliano e Colonnello Costadura, quanto nella zona dell'Obelisco e vicino piazza Libertini dove c'è la sede centrale delle poste. Un messaggio talmente chiaro, in dialetto leccese, e coi colori giallorossi, che difficilmente passa inosservato.