GALLIPOLI | Domenica sarà il derby, sarà Gallipoli-Foggia. Ma non solo, sarà anche il pomeriggio di David Mounard, esterno offensivo francese in forza agli ionici. Il transalpino, a Gallipoli, insegue la consacrazione di calciatore conquistando la storica promozione in B, ma proprio a Foggia ha giocato per quattro stagioni e lì costruirà la sua famiglia dopo che a giugno si sposerà con Monica. Con i rossoneri ha scritto pagine importanti della sua carriera, ma per un paio d'ore, domenica pomeriggio, metterà da parte l'album dei ricordi, continuando a far volare il suo team e a essere il giocatore di maggior classe del gruppo di Giannini. Non a caso il ds Dimitri lo ha soprannominato «David di Donatello». Mentre i suoi compagni di squadra ironicamente lo chiamano «Nano», per la sua statura. Nel frattempo, anche il resto della compagine giallorossa (che vuole riscattare il ko di misura incassato all'andata) sta preparando la sfida del Bianco: mancherà certamente Vastola, squalificato dal giudice sportivo per un turno.
«Per me domenica sarà una gara come tutte le altre - prova a dribblare Mounard, 28 anni, tre gol in questo torneo, tutti segnati al Bianco -. Sarà una partita difficile perché molto importante. Il Foggia ha qualità e non soffrirà più di tanto il nostro manto artificiale, perché da quasi due mesi si allena sul campo in sintetico». Nella gara di andata allo Zaccheria fu fischiato dal pubblico rossonero: «Per certi versi quell'accoglienza mi ha fatto piacere, perché con quei fischi dimostrano che mi stimano e mi temono come avversario. E poi molti tifosi foggiani continuano ancora oggi a volermi bene e sono contenti della mia avventura con il Gallipoli in cima alla classifica. Di certo in estate ho fatto la scelta più azzeccata nel venire a Gallipoli».