di Ilaria Greco
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALLIPOLI (dalla nostra
corrispondente)</strong> | Tempi duri a Palazzo Balsamo. La rottura tra il
primo cittadino <strong>Giuseppe Venneri</strong> e il segretario generale <strong>Luigi De
Tommasi</strong>, sembra ormai cosa certa.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">In questi giorni il
sindaco Venneri dopo un richiamo a voce ha provveduto a far
recapitare personalmente la lettera di licenziamento. Il motivo pare
sia dovuto a un rapporto di fiducia venuto meno nel corso
dell’amministrazione. Per il segretario sarebbe invece una
decisione inaspettata, visto il suo onorato servizio e la sua
professionalità, che non è tollerabile. Tutto ciò
ha scatenato una lite e pare che tra i due siano volate parole grosse
tanto che pare alla fine De Tommasi sia stato portato al pronto
soccorso per un malessere dovuto allo stato emotivo in cui si
trovava.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il comune ora è in
attesa di un nuovo responsabile dell’organo tecnico amministrativo
che sicuramente sarà una persona molto fidata e vicina al
sindaco Venneri. Nonostante tutto il segretario aveva continuato a
prestare servizio e nei giorni precedenti si è occupato degli
adempimenti necessari per il riequilibrio del bilancio 2008 per la
presenza accertata di debiti fuori bilancio.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>I DEBITI FUORI BILANCIO</strong> |
Le casse comunali gridano bilancio in rosso. Secondo la dirigente
degli Affari generali sarebbe stato riscontrato un debito fuori
bilancio che ammonta a 1 milione e 554mila euro, anche se è
stato in parte coperto dai fondi di bilancio cautelativi e in parte
finanziato dall’applicazione dell’avanzo amministrativo del conto
consuntivo 2007, riducendo il debito a 1 milione 231mila euro.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ora gli amministratori
dovranno cercare il modo per recuperare il debito, altrimenti
l’amministrazione risulterà in pericolo se non avrà
un bilancio in equilibrio. Così come dichiara il collegio dei
revisori dei conti è fatto obbligo assumere le necessarie ed
imprescindibili cautele consistenti nel divieto di impegnare e pagare
spese per servizi non espressamente previsti dalla legge. Dalla
relazione dei revisori risulta anche che non vi sono problemi
relativi alla copertura delle assunzioni temporanea dei vigili estivi
(circa una quindicina), infatti il collegio prende atto che il
bilancio di previsione 2008 ha stanziato 200mila euro da utilizzare
per il miglioramento della circolazione sulle strade.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Altro problema molto
discusso a Palazzo Balsamo, soprattutto tra il primo cittadino e il
consigliere della «Grande Gallipoli», Giuseppe Coppola,
che contesta la modifica del bando che impone il limite di età
di 45 anni. Un bando che penalizza quei precari che oggi, superata
l’età stabilita, resterebbero fuori dal concorso pubblico.
Coppola ritiene giusto introdurre appositi test di valutazione per
verificare la conoscenza di almeno una lingua straniera, inglese in
primis, e delle principali nozioni storico-culturali di Gallipoli.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LA RISPOSTA DI VINCENZO
BARBA</strong> | E se per il segretario generale, De Tommasi, il debito fuori
bilancio sia da attribuire a <strong>Vincenzo Barba</strong> quand'era sindaco, Barba
si tira fuori da ogni responsabilità e si pone delle domande:
«Come mai De Tommasi si accorge soltanto adesso di questa
situazione e non lo ha fatto a tempo debito, così come avrebbe
dovuto fare? Come mai De Tommasi non ha atteso la risposta al
quesito, pur essendone stato messo abbondantemente a conoscenza, che
abbiamo inoltrato al ministero degli Interni per sapere se quelle
misere indennità ci sono o meno dovute? Come mai De Tommasi
parla solo e soltanto adesso, quando è stato proprio lui ad
aver disposto quel pagamento con probabile superficialità e
sicura incompetenza?»</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">«I debiti fuori
bilancio che pendono sul Comune sarebbero da addebitare al
sottoscritto per indennità erroneamente corrispostagli e per
non pagato canone dello stadio dalla nostra società di calcio.
Per questo, voglio puntualizzare che in attesa della risposta al
quesito che ci perverrà dal ministero degli Interni, non
possiamo che stupirci dinanzi a questo mai conosciuto stacanovismo
del segretario generale del Comune che forse, soltanto ora,
probabilmente perché in odore di allontanamento e dismissione
da quella poltrona alla quale era abbarbicato da ben dieci anni,
riscopre una verve operativa e un attaccamento al lavoro che mai
avevamo notato in lui. A tal punto che, ci chiediamo tutti stupiti,
perché De Tommasi non sia stato così attento e vigile
da segnalare prima e subito, direttamente alla Procura della
Repubblica, queste improprie nostre riscossioni? Perché non ha
ben vigilato? Perché non è stato attento?</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Se il Viminale risponderà in tal
senso al nostro quesito, restituiremo in contanti ed immediatamente
quanto percepito, di cui, come è a tutti noto, soltanto adesso
conosciamo l’ammontare, visto che per il sottoscritto non è
certo la politica o la pubblica amministrazione la fonte del proprio
sostentamento. Giù le mani, intanto,
dal Gallipoli Calcio. È distruttiva la richiesta
che De Tommasi ha fatto pervenire al sindaco, in maniera strumentale,
in un momento di incerta progettualità del nostro sodalizio
sportivo, di revocare alla nostra società l’utilizzo del
campo per inadempimento contrattuale. Il «Magico Gallo»,
in questi anni, ha dato tanto società e tanto ha fatto sognare
i nostri cittadini. Non merita che, al tramonto della sua attività
professionale, possa infangare i nostri colori e mettersi
d’intralcio, per meri interessi di ripicca di carattere personale,
ai difficili tentativi che stiamo compiendo per salvare il calcio
nella Perla dello Jonio, collocandosi contro tutti e contro tutto in
una isolata postazione di guerra nella giunga dei detrattori del bene
pubblico».</p>