di Paolo Franza
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>RUFFANO</strong> | Non sono terminate le
polemiche sulla festa religiosa e civile della Notte di San Rocco a
Torre Paduli a Ruffano. Qualche giorno fa l’assessore alle Attività
produttive e commerciali del Comune di Ruffano, <strong>Luigi Casarano</strong> e il
sindaco <strong>Nicola Fiorito</strong>, hanno pubblicato una lettera aperta in merito
al rinnegamento del patrocinio della Provincia di Lecce da parte del
presidente Giovanni Pellegrino al Comune per l’organizzazione
dell’evento. Nel giro di 24 ore parte una lettera pubblica da parte
della Fondazione «Notte di San Rocco», citata nella
lettera comunale, spiegando che non ha nulla a che vedere la
Fondazione con il «no» da parte di Pellegrino in merito
al patrocinio.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Sempre dopo circa 24 ore, parte
un'altra lettera questa volta firmata da <strong>Pasquale Gaetani</strong>, presidente
della Fondazione e don <strong>Rocco Zocco</strong>, Rettore del Santuario di San
Rocco. Entrambi fanno riferimento ad alcuni organi di stampa per «le
presuntuose e strumentali tutte le dichiarazioni tese a seminare
discordia e disarmonia tra le nostre persone e le nostre azioni, pur
nel reciproco rispetto dei differenti orizzonti operativi a cui sono
vocati da un lato il santuario e il Comitato feste patronali e,
dall’altro, la Fondazione».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Dopo aver interpellato diversi
dipendenti comunali, siamo arrivati a conclusione che, il Comune
nella lettera aperta inviata giorni fa, non hanno citato la
Fondazione come causa del rinnegamento da parte di Pellegrino del
patrocinio della Provincia di Lecce, infatti fanno sapere che il
messaggio è stato interpretato male da diversi giornalisti, ma
lo scopo era quello di mettere a confronto le due realtà che
entrambi collaborano per questa grande manifestazione. La notte di
San Rocco si svolge a Torre Paduli, frazione di Ruffano, tramonto del
15 agosto all'alba del 16 agosto, per quanto riguarda il calendario
civile, l’evento è molto importante perché i turisti
in questa occasione possono ammirare la Danza Scherma salentina o
Danza delle Spade è un genere di danza che con ogni
probabilità risale ad epoche lontanissime, accompagnato
dall’armonica a bocca e dal suono del classico tamburello.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La lettera continua, facendo sapere
pubblicamente la «reciproca stima e la sincera volontà
di collaborazione insieme al fine della riuscita delle manifestazioni
di carattere religioso e civile che si svolgono nella comunità
di Torrepaduli in occasione della Festa di San Rocco». Ora si
attende un dialogo di collaborazione per la realizzazione
dell’imminente festa di San Rocco.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Dopo aver dato parola a tutti, compresi
i media, interviene il presidente della Provincia di Lecce Giovanni
Pellegrino, inviano anch’esso una lettera aperta spiegando i fatti
iniziando dal gennaio di quest’anno quando è pervenuto alla
Provincia dal Comitato promotore dell'istituzione della fondazione
«Notte di San Rocco, pizzica, tamburello, scherma in ronda»,
una richiesta di adesione alla stessa.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Alla richiesta era allegata una bozza
di statuto, che attribuiva alla costituenda fondazione il compito «di
tutelare l’identità culturale di un bacino territoriale,
quella dei comuni di Ruffano, Montesano Salentino, Miggiano e
Specchia che ritrovano nella storia centenaria del culto e della
tradizione di San Rocco di Torrepaduli, con particolare riferimento
alla “danza delle spade”, una espressione qualificante della
propria cultura, radicata nella memoria storica, nella lingua, nelle
tradizioni, nell’architettura, nei riti, nella vocazione
all’accoglienza turistica ed interetnica».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Sulla richiesta si sono espressi
positivamente due commissioni consiliari ed il Consiglio provinciale,
con delibera del 23 aprile '08 numero 31, ha deliberato all’unanimità
l’adesione all’iniziativa nella stessa seduta, approvando, sempre
con voti unanimi, un ordine del giorno volto ad allargare l’oggetto
sociale della futura fondazione dal singolo evento «ad un
fascio interconnesso di fatti che richiamino una tradizione religiosa
e popolare, identificabile in un bacino territoriale intercomunale».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il messaggio che la politica
provinciale ha lanciato in tal modo al territorio al Presidente
sembrava chiarissimo. Come già per la Notte della Taranta, una
Fondazione appariva strumento utile a rafforzare una identità
territoriale in una logica condivisa al di là di ogni steccato
di appartenenza politica, sul presupposto che i localismi diventano
più deboli se divisi da conflitti politici, individualismi e
particolarismi. Purtroppo a questo messaggio il territorio ha dato
risposta negativa.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il Rettore del Santuario di San Rocco,
don Rocco Zocco, ha avocato a sé un ruolo nella organizzazione
dei festeggiamenti religiosi e civili indirizzando questa sua
segnalazione non solo al Vescovo di Ugento, ma addirittura alla
Procura della Repubblica. A sua volta la Pro Loco «San Rocco»
ha, più cortesemente, paventato di poter essere esclusa dalla
costituenda fondazione.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Questo timore ha ritenuto di smentire
il Presidente inviando alla Pro Loco copia delle due deliberazioni
adottate dal Consiglio provinciale, che attestavano il carattere
aperto della costituenda Fondazione. In questa situazione, ad una
richiesta di patrocinio pervenuta a Pellegrino non dal sindaco di
Ruffano (come sarebbe stato istituzionalmente corretto), ma dal
responsabile di un settore burocratico dell’amministrazione, ha
risposto chiarendo che il vincolo che gli derivava dalle
deliberazioni consiliari condizionava il rilascio del patrocinio alla
partecipazione della Fondazione, che nel frattempo il Comitato aveva
costituito, alla organizzazione dell’evento. A questo punto,
secondo Pellegrino, dovrebbe essere il Sindaco di Ruffano a spiegare
perché tale partecipazione non sia stata consentita.</p>