LECCE | Antonio Rotundo, consigliere dell’opposizione di sinistra del Comune di Lecce, interviene sulla questione della centrale a biomasse, questione all’ordine del giorno tra le pagine di politica. «Sgombro immediatamente il campo dal quesito principale che mi ha posto il Sindaco nella sua lettera aperta, confermando, come se ce ne fosse bisogno, che quando si voterà nel merito confermerò il mio voto contrario alla centrale biomasse in agro di Lecce Villa Convento così come prospettata nel progetto. La mia storia politica e i miei atti passati – prosegue Rotundo - non avrebbero dovuto lasciare dubbi sulla mia coerenza, dubbi leciti solo a chi è abituato, come il nostro Sindaco, a cambiare idea ad ogni piè sospinto, a seconda delle convenienze o degli ordini politici del momento. Se è vero infatti che il sindaco, allora vicesindaco, impegnato nella campagna elettorale, non ha partecipato alla seduta di giunta che ha autorizzato la centrale, a quella riunione erano presenti i principali esponenti di Forza Italia che sostengono la sua maggioranza. Ma non è tutto. Una volta eletto il sindaco avrebbe avuto tutte le prerogative e le opportunità previste dalla legge per opporsi al progetto centrale a biomasse alla luce del sole. Al contrario non ha proferito parola, anzi, al contrario, è arrivato a contrattare con De Masi responsabile del progetto la percentuale annua che il Comune avrebbe incassato a fronte dell’’insediamento della centrale (500mila), salvo poi cambiare idea sotto dettatura come succede ormai sempre più spesso. Per un’amministrazione che si è presentata ai cittadini leccesi come paladina della continuità con i 10 anni del governo Poli, il sindaco, già dal suo programma elettorale, avrebbe dovuto con chiarezza dichiararsi contrario alla centrale a biomasse, preferendo al contrario la solita furba indeterminatezza, che ha finora ottenuto il risultato di un governo che traccheggia senza una vera maggioranza, lasciando la città in balia dei suoi problemi dall’inquinamento alle strade dissestate, dal disordine urbanistico alla piaga del traffico. La figura poi di Paolo Perrone sindaco di Lecce paladino dell’ambientalismo fa sorridere i più. Non è forse lo stesso Sindaco che non si prende la responsabilità di chiudere un tratto di strada come quello prospiciente la scuola elementare Cesare Battisti (via Costa), che tutti i dati ci dimostrano essere una sorta di camera a gas per le centinaia di bambini che frequentano la scuola? Non è forse lo stesso sindaco che pervicacemente nega il problema dell’inquinamento del centro cittadino dovuto alla mancanza di un piano per il traffico delle autovetture? La realtà cari concittadini – conclude Rotundo - è una città senza governo, con una maggioranza divisa su qualunque decisione il cui unico risultato fino ad oggi è aver aumentato le tasse su tutti i cittadini poveri e ricchi, pensionati o precari. Ovviamente dopo aver detto in campagna elettorale l’esatto contrario».