MAGLIE | L’escalation di truffe ai danni dei commercianti continua e l’autrice degli innumerevoli imbrogli, colpisce ancora. Dopo un'estate che ha visto protagonista tra le pagine di cronaca una famiglia salentina, sorpresa ad esportare elettrodomestici da alcuni negozi dell'hinterland leccese, la becca continua a verificarsi, ancora una volta ai danni di commercianti. La tecnica però si evolve e diventa man mano sempre più raffinata, così gli espedienti per arredare la casa gratuitamente si diversificano e trovano ampio spazio in scuse puerili come: «non posso uscire al momento, sono molto impegnata». È così che la donna al telefono inizia il primo atto della truffa e scende in campo abilmente armata di meccanismi ingegnosi e seducenti. Una svariata quantità di oggetti come asciugacapelli, lavatrici, elettrodomestici, mobili, vetrine, vasi e quant’altro sono finiti a casa della donna,e fin qui nulla di strano, se non fosse per un piccolo dettaglio: nessuno di questi è stato pagato, ma ottenuto solo grazie alle numerosissime truffe della misteriosa signora «Portaluri». Il piano della donna è questo: agisce a largo raggio, fa delle lunghe passeggiate, ammira le vetrine dei negozi, entra, adocchia l’oggetto da «ripulire» e torna a casa. Successivamente una volta avuta l’idea di riempire uno spoglio angolo di casa, chiama in uno dei suoi lussuosi negozi, magari di elettrodomestici e con una voce molto convincente e persuasiva, spiega al commesso di non poter in alcun modo uscire di casa, per una grave malattia, per uno stato di salute cagionevole o a causa dei troppi impegni casalinghi e chiede gentilmente di farsi recapitare l’oggetto del desiderio a casa propria. Fornisce così domicilio ma nome e cognome falsi, l’ultima volta a quanto è dato sapere dai carabinieri si è presentata come la signora «Portaluri» e si è fatta recapitare un televisore lcd 37 pollici da 900 euro della marca Lg. La donna si concentra di solito su un elettrodomestico di prima scelta, le sue prede preferite sono proprio i negozi più rinomati. Afferra la cornetta e chiama naturalmente, sotto falso nome. Effettua richieste di acquisto di merce sostenendo di essere impossibilitata a muoversi per dei mali del tutto immaginari. Ma una volta ritirato l’oggetto, con varie scuse ha sempre rimandato il pagamento della merce, tanto da far pensare all’amministratore unico di una ditta di Galatina che ci fosse un errore. Così è stato chiesto l’intervento dei carabinieri della compagnia di Maglie, capitanati dal maggiore Andrea Azzolini, che hanno capito subito di cosa si trattasse. Scatta così una perquisizione domiciliare nell’abitazione della donna, in esecuzione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, che ha permesso di ritrovare il televisore e restituirlo così al proprietario.
La donna di origine foggiana, già nota alle forze dell’ordine per le precedenti truffe è stata subito identificata e nuovamente denunciata, si tratta di M.T. una 61enne che aveva cumulato nella sua fedina penale ben 3 denunce, sempre per lo stesso reato: truffa aggravata. Sono stati rinvenuti nell’abitazione della donna circa cinque vasi ornamentali, due centrotavola in vetro, un portaombrelli in legno, una libreria in legno con cassetti, una vetrina in legno. E ancora, elettrodomestici di marca «Singer», quali una macchina per cucire modello 7464, un aspirapolvere modello v809, un aspirapolvere v810, un asciugacapelli modello Diana 1200, un frullatore modello xb982, un ferro da stiro modello es108 ed una piastra per capelli modello Taurus. Come se niente fosse la donna ha firmato la denuncia ed è ritornata alla sua vita quotidiana, in attesa di colpire ancora.