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MAGLIE | La Copersalento di Maglie torna a far parlare di se. L’azienda è entrata inizialmente nelle pagine politiche per la questione ambientale, aprendo una parentesi nelle pagine di cronaca per alcuni tristi episodi di «morti bianche». Adesso si ritorna a discutere sulla vicenda in maniera politica. Ad incalzare la polemica è il coordinamento cittadino del Partito democratico. «Le vicende che negli ultimi mesi hanno interessato Copersalento lasciano pochi dubbi sul fatto che i suoi impianti abbiano operato nel tempo senza garantire adeguate condizioni di sicurezza per l’ambiente e la salute della popolazione di un intero territorio». Secondo il Pd magliese «Arpa Puglia ha accertato emissioni di diossina in atmosfera, riconducibili ai camini di Copersalento, in misura 420 volte superiore ai limiti di legge. Diossina dello stesso tipo è stata riscontrata anche nel terreno e sulla vegetazione vicini allo stabilimento».
La probabile connessione tra livelli di inquinamento ambientale e rischi per la salute pubblica è ormai acquisita dalla migliore letteratura scientifica e costituisce motivo di forte allarme sociale. Ancor di più a Maglie visti i risultati di indagini epidemiologiche, recentemente pubblicate, che collocano il nostro distretto ai primi posti in Provincia per incidenza di malattie tumorali. L’intera cittadinanza continua ad avvertire come un’incombente minaccia per la sua salute la presenza, a poche centinaia di metri dal centro abitato, dei fumi dell’impianto che, nato per essere un sansificio, è stato poi autorizzato, all’insaputa della popolazione, all’incenerimento di rifiuti, Cdr. Occorrono, a questo punto, - continua il comitato magliese - fatti immediati e concreti provvedimenti amministrativi, capaci di segnare una svolta autentica e superare - una volta per tutte - vischiosità, opacità e incertezze».
Il Circolo Pd Maglie pretende che tutte le istituzioni coinvolte, ciascuna secondo le sue responsabilità, si attivino per una definitiva soluzione del problema Copersalento. A tal fine chiede la revoca immediata dell’autorizzazione di Copersalento, attualmente soltanto sospesa, a bruciare rifiuti, vista la radicale inadeguatezza dei suoi impianti, come riconosciuto, peraltro, dalla stessa azienda. Inoltre si chiede la verifica dell’idoneità degli impianti alla combustione di cippato e sansa (biomasse solide), considerata la persistenza di numerosi fermi tecnici e guasti che continuano ad impedire il pieno avvio a regime dell’attività e la bonifica del sito inquinato l’avvio delle procedure sanzionatorie e risarcitorie nei confronti dei soggetti responsabili.