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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 09/02/2009 | POLITICA
EFFETTO A CATENA | Tessere strappate di Monosi, D'Autilia e Moschettini
Terremoto Udc, Caroppo lascia.
Via con Fitto, dentro il centrodestra
Le dimissioni dall'incarico di segretario regionale del partito sono arrivate nelle scorse ore. Ora Gino Caroppo sta all'interno del movimento politico di Raffaele Fitto, che in consiglio regionale porta il nome de «La Puglia prima di tutto». Nulla di fatto, per le provinciali.
di Cristian Rizzo


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LECCE | «Oggi è finita la mia lunga militanza nell’Udc». Sono queste le prime parole pronunciate dal consigliere (e segretario regionale), Gino Caroppo, che nelle scorse ore ha rassegnato le dimissioni dai vertici regionali dell'Udc. Il consigliere ha trasmesso al presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe, la comunicazione delle dimissioni da capogruppo dell’Udc e l’adesione al gruppo consiliare «La Puglia Prima di Tutto». La decisione è arrivata questa mattina, così come la scelta quasi scontata di entrare nel movimento fondato da Raffaele Fitto. In realtà la separazione di Caroppo dall’Udc era nell’aria soprattutto dopo le aspre critiche ricevute da due componenti salentini del Consiglio nazionale, Mino Frasca e Mario Romano, che sottolinearono il suo comportamento come, a loro giudizio, fosse fuori riga. «Il consigliere regionale, Gino Caroppo, deve decidersi ad uscire dall’Udc - dissero - Il suo obiettivo politico è quello di allearsi con il Pdl, ed il suo agire è incompatibile con la linea ufficiale del partito». I due componenti sono schietti con Caroppo: «La tua presenza nel partito non serve, è deleteria, serve solo a creare confusione ed equivoci». La replica del consigliere regionale è moderata: «Non intendo rispondere a due semplici iscritti. Torno a chiedere la convocazione di un'assemblea. La cosa più importante è sentire la base e sono convinto che la base voglia andare con il centrodestra. Ho chiesto al segretario provinciale di convocare un'assemblea - sottolinea Caroppo - per discutere anche del voto insieme alla maggioranza, al Consiglio provinciale e per sentire cosa pensa la base del partito».


A distanza di un mese, le due diverse linee politiche, prendono strade diverse. L’una resta al centro, l’altra invece «ritorna di nuovo a collaborare con la coalizione di centrodestra». È questo il motivo delle sue dimissioni, spiega Caroppo: «Da tempo l’Udc, incredibilmente disconosce anni di collaborazione con il Pdl e si promette al centrosinistra per puro opportunismo. Il mio impegno politico sarà al fianco di uomini che condividono le mie stesse idee».

Immediata la replica di Antonio Distaso e Francesco Amoruso, segretari regionali di Forza Italia e Alleanza Nazionale: «Siete i benvenuti». E non son mancate le prime reazioni a catena. Con Gino Caroppo, infatti, si staccano da una costola Udc anche altri esponenti del partito come Attilio Monosi, assessore comunale alle Attività produttive del Comune di Lecce, Damiano D’Autilia, retrocesso da capogruppo comunale Udc a consigliere semplice, e Alessandro Moschettini, (ex Udeur poi Udc) consigliere comunale che è anche lui dalla parte di Fitto e del suo movimento. Anche l’onorevole Tato Greco lascia il partito.


La sua nuova nomina nel movimento di Fitto sarà quella di responsabile regionale Ppdt, mentre per Caroppo si avvicina la nomina di Commissario provinciale di Lecce. Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, è soddisfatto della scelta fatta dai consiglieri che ora diventano validi alleati in Consiglio comunale, e critica la politica adottata dal coordinatore provinciale del partito, il senatore Salvatore Ruggeri: «In un mese, la sua scelta verticistica - dice - ha sgretolato un partito». Intanto sul fronte delle provinciali il centrodestra stenta a trovare un candidato. Fitto insiste affinché si trovi qualcuno più valido di Garroni, così come Ignazio La Russa del resto. Il suo colpo in canna sarebbe la senatrice Adriana Poli Bortone, la quale però, dopo aver ricalcato l’inutilità dell’entre Provincia, difficilmente potrebbe accettare. In consiglio regionale, dunque, Caroppo lascia da soli i consiglieri Carlo Laurora e Antonio Paolo Scalera.

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