<!-- /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> LECCE | «Da qualche giorno alla scuola infermieri dell’ospedale Vito Fazzi ci sono solo docenti di Bari. Non è una polemica campanilistica, ma bisognerebbe capire perché l’Università di Bari ha deciso di sostituire docenti con esperienza più che decennale e, contemporaneamente, di spendere di più». Si esprime cosi Antonio Maniglio, presidente del gruppo consigliare del Pd. «Ma non c’è solo questo. Anche quest’anno si ripropone il tema del finanziamento delle lauree brevi per le professioni sanitarie non mediche. L’anno scorso scongiurammo il rischio di chiusura della scuola infermieri di Lecce che, con una decisione improvvida, sempre l’Università di Bari aveva deciso di cancellare. Oggi i tagli dei finanziamenti imposti dal Governo nazionale si fanno sentire in periferia con la cancellazione o l’accorpamento di corsi di laurea attivi ormai da diversi anni. E proprio questa è la contraddizione: da un lato cresce la domanda di professioni sanitarie non mediche da parte del sistema sanitario pugliese dall’altro si rischia la cancellazione di tutto quanto è stato fatto negli anni. In provincia di Lecce, in particolare, potrebbe scomparire il corso di laurea in scienze infermieristiche di Tricase che verrebbe accorpato al Vito Fazzi di Lecce. Anche questa mi pare una scelta ingiustificata e miope che potrebbe indebolire un ospedale, come quello di Tricase, che rappresenta uno dei punti più avanzati del sistema sanitario salentino e pugliese. Ecco perché investirò, con una interrogazione urgente l’assessore alla sanità, chiedendogli di intervenire immediatamente a scongiurare ogni ipotesi di chiusura della scuola dell’ospedale Cardinale Panico. Ma il problema rimane e si riproporrà anche per i prossimi anni. Ed è chiaro che, senza novità, anche la scuola di Lecce sarà destinata a chiudere. A meno che non decolli finalmente la tanto attesa facoltà di medicina. Ma questa ipotesi, che mi pare non interessi molto i soggetti interessati, appare sempre più remota. E comunque, siccome non mi pare ci siano motivi validi per giustificare la soppressione della scuola infermieristica di Tricase o per sostituire i docenti leccesi, porteremo questo tema all’interno del Consiglio regionale della Puglia».