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LECCE | La questione rifiuti sembra non avere fine. La decisione presa il 27 gennaio scorso prevede una soluzione al blocco di questi giorni avvenuto nei vari comuni del Salento. I rifiuti leccesi verranno portati a Cerignola per un periodo di 30 giorni, dal primo febbraio sino alla fine del mese, in attesa che la piattaforma Sud Gas di Poggiardo diventi nuovamente operativa, assieme all'impianto di Cavallino. Al termine del tempo previsto si attiverà il ciclo di biostabilizzazione dell'organico, destinato alla discarica pubblica in località Autigno, in provincia di Brindisi e di trasferimento della frazione secca all'impianto di Cavallino. Intanto i rifiuti troveranno accoglienza a Cerignola, in provincia di Foggia, anche se, a detta del centrodestra, pare si tratti di una soluzione provvisoria. Così durante l'incontro avuto in Prefettura, i presidenti dei tre Ambiti territoriali hanno deciso con il sindaco di Ugento, Eugenio Ozza (competente per il territorio di Gemini dov'è ubicata la discarica Burgesi), Provincia e Regione, di trasferire i rifiuti dell'Ato 2 nella discarica che per qualche tempo è stata oggetto di polemiche da parte dei cittadini che la vogliono vedere chiusa definitivamente.
Il centrodestra con a capo Rocco Palese interviene definendo l'attuale accordo come «provvisorio e traballante», attacca le decisioni regionali affermando che i soldi dei cittadini sono finiti per due anni nelle tasche di un privato e definiscono questa situazione «un paradosso» visti gli eccessivi costi di smaltimento a Poggiardo. Interviene, a questo punto, Salvatore Capone il segretario provinciale del Partito Democratico, definendo le ordinanze emesse dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Lecce, il frutto di una intesa interistituzionale che onora i soggetti pubblici interessati. Così Capone risponde, definendo la questione rifiuti il risultato di un dialogo tra istituzioni e cittadini che non si è mai interrotto in questi ultimi tempi e che non si è mai arreso di fronte a «qualsivoglia partigianeria». Tutto ciò è stato fatto per il bene pubblico e sempre nel rispetto delle regole e delle differenti posizioni in campo. Quindi il segretario provinciale ribadisce, ancora una volta, che la situazione non va strumentalizzata a fini politici, come hanno fatto i consiglieri regionali Palese e Baldassarre, che hanno tentato di riprendere maldestramente una polemica riproposta in malafede, contro l'evidenza della realtà.
Si tratta, invece, di prendere atto che nel Salento e nella Regione Puglia è al lavoro una classe dirigente responsabile che ha saputo porre in primo piano le richieste del territorio, rispettando i diversi punti di vista e dimostrando una maturità democratica. Non si tratta dunque di un bluff, ma di una sapiente ricerca nel rispetto delle risorse e dei cittadini. Infine a dimostrazione del lavoro ben condotto fino ad'ora, Salvatore Capone richiama la soddisfazione pubblica dichiarata dal Presidente dell'Ato 3, Donato Martella, dall'assessore provinciale alle Risorse ambientali, Gianni Scognamillo, l'approvazione dei sindaci di Poggiardo e Cavallino e dei responsabili dell'Ato 2. «È tempo di continuare a lavorare per il bene del Salento» conclude Capone «ma è anche il tempo di mettere da parte le polemiche pretestuose, almeno su questioni delicate come la gestione dello smaltimento dei rifiuti e quindi la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo». (rob.z)