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GALLIPOLI | L'Acquedotto pugliese chiede ai cittadini della città vecchia un po' di pazienza, perché in questi giorni la fornitura dell'acqua sta subendo lavori di manutenzione, che servono a migliorare la fornitura dell'acqua potabile nelle case dei residenti gallipolini. I lavori di miglioramento della rete idrica comporteranno la sospensione del servizio di fornitura dell'acqua per alcune ore. In particolare i disagi saranno avvertiti proprio nel borgo antico, dove le nuove tubazioni sostituiranno quelle ormai vecchie e obsolete. Con vantaggi però, in termini di salute, per la popolazione, che ormai da anni utilizza la vecchia impiantistica. I lavori interesseranno via Armando Diaz e via Cristoforo Colombo, con la sospensione dell'acqua che si protrarrà per circa cinque ore, dalle 22 di lunedì 2 febbraio, fino alle 3 di martedì 3 febbraio.
A renderlo noto è l'Ufficio stampa della Città di Gallipoli, sulla base di una comunicazione arrivata dagli uffici dell'Area gestione esercizio della sede di Lecce dell'Acquedotto Pugliese, che comunica contestualmente, come alla ripresa dell'erogazione idrica, l'acqua potrà risultare carente per qualche ora e discontinua. Eventuali problemi per i successivi e opportuni correttivi gestionali, dovranno essere comunicati all'azienda che provvederà a risolverli. Ma non è tutto. Lavori ci saranno anche in altri comuni. A Santa Cesarea Terme, mercoledì 4 febbraio, ci sarà una sospensione del servizio idrico per circa cinque ore, a partire dalle 8 di mercoledì 4 febbraio con ripristino alle 13 dello stesso giorno. Il giorno prima, cioè il 3 febbraio, altri lavori di miglioramento della rete idrica ci saranno a Poggiardo e Vaste. Anche qui la sospensione sarà di cinque ore, a partire dalle 8 fino alle 13. Ma i disagi sul territorio salentino cominceranno già lunedì 2, quando l'Acquedotto pugliese sospenderà temporaneamente l'erogazione idrica nel territorio di Specchia Gallone, ancora una volta dalle 8 fino alle 13. Disagi saranno avvertiti soprattutto dalle utenze ubicate nelle aree più alte dell’abitato, negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
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