GALLIPOLI | Il Gallipoli non ha giocato, le altre sì. Il girone B di Lega Pro ha vissuto la sua 20^ giornata, ma senza la capolista, la quale ha “anticipato” la sosta e scenderà in campo il 1° febbraio (quando invece riposerà il campionato intero) a Foligno: la formazione umbra, infatti, ha chiesto il rinvio per non sovrapporre l’evento calcistico ad una cerimonia religiosa che interesserà la città (e la zona antistante lo stadio). Naturalmente a interessare i giallorossi sono le dirette rivali per “un posto al sole”. E le notizie, in parte, sono da accogliere con il sorriso. Infatti, se il Benevento resiste e batte il Taranto per 2-0 (ora è a meno uno dagli ionici ma con un match in più), perdono contatto Arezzo (solo 0-0 in casa della Juve Stabia, va a -3) e Crotone, nettamente battuto per 3-1 nella trasferta di Marcianise e rimasto a quattro lunghezze di distanza. Attesa, quindi, per domenica prossima la replica di Ginestra e soci.
Approfittando della sosta, non ha perso tempo per fare un bilancio il numero uno giallorosso Vincenzo Barba. «Sì, la B di Barba », usa motteggiare sul filo della vanità il presidente che ha convertito il Gallipoli da eccezione a regola. Una volta sorpresa, fiaba, miracolo. Ora realtà, ambizione, presenza. Quattro punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici sono la decifrazione di quanto il Gallipoli stia riuscendo a precedere il suo stesso sogno. Il patron resta cauto nonostante tutto: «Niente è ancora definito. Abbiamo un buon margine sulla concorrenza, però basta poco per ritrovarsi risucchiati. Su un concetto insisto, tuttavia: rispetto a un anno fa, la mia compagine è più qualificata per l'obiettivo della B. E peraltro sono fiero di aver ingaggiato, in estate, un allenatore e un uomo di valore qual è Giuseppe Giannini. Ho trovato la figura giusta per arrivare alla B. La differenza rispetto all’anno passato? C’è, eccome se c’è! Eravamo in lizza sì, però mai costantemente al comando. Le aspettative sono cambiate. Tanto tuonò che piovve, dico io. E la pioggia, nel nostro caso, sarà sintomo di prolificità di risultati».
Il numero uno ionico resta il dignitario senza il quale la provinciale leggenda sportiva del Gallipoli non sarebbe mai stata scritta: «Non ci sono segreti nella mia gestione, altrimenti non saremmo trasparenti. Abbiamo voglia di fare, evitando di strafare. C'è programmazione, sana, senza eccessi, fondata sull'onestà di tutti». Oltre alla B da mettere in tasca, c’è anche un problema stadio da risolvere: «Vorrei uno stadio nuovo, non lo nascondo. Penso di costruirlo sui terreni nei pressi della superstrada che porta a Lecce, oppure sugli appezzamenti attorno alla provinciale per Sannicola. Mi rendo conto, tuttavia, che l'edificazione di uno stadio nuovo di zecca comporterebbe tempi non confacenti alle esigenze di una squadra di calcio, quindi, penseremo prima a ristrutturare il “Bianco”. L’avversario per noi più pericoloso? Il Benevento. I campani meritano grande rispetto. Sono competitivi per la B. Che ne sarà di Giannini a fine annata? Cercherò di tenermelo ben stretto. La sua bravura, finora, non è stata granché reclamizzata. Penso che prima o poi i club di serie A si accorgeranno delle sue capacità e proveranno a sottrarcelo. In tal caso, come potrei trattenerlo? La vittoria di campionato sarà un buon motivo perché rimanga a Gallipoli e si cimenti finalmente con la B. La B di Barba».