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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 19/01/2009 | ATTUALITÀ
POLITICA | Ondata di polemiche nel Salento, l'argomento questa volta è l'acqua
Oltre all'emergenza rifiuti, arriva quella dell'acqua.
«L'acqua è un diritto», a rischio tutto il sud Italia?
La questione dei rifiuti nel Salento non si è ancora placata. A questo si aggiunge l'emergenza acqua, infatti, si chiede a tutti i pugliesi un aumento dell'acqua. La notizia ha fatto partire raffiche di dichiarazioni dai politici di destra a quelli di sinistra.

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LECCE | Si continua a parlare ancora di emergenza rifiuti nel Salento. La questione continua ad essere politica, in quanto i cittadini hanno promesso che sarebbero intervenuti dopo il 31 gennaio. «In questi giorni, in cui l’emergenza rifiuti è stata solo tamponata e non scongiurata, assistiamo ad una guerra di manifesti, volantini e comizi vari, con un continuo rimpallo di responsabilità e accuse violente tra il PdL, il Pd e l’IdV di Ugento». A parlare sono Silvana Basile, Cristina De Gaetani, Antonio Preite, Luigi Molle, Luca De Gaetani e Angelo Minenna, il comitato direttivo del Partito dei Coministi Italiani di Ugento. «Da comunisti, ci è sempre interessato di più risolvere i problemi e dare risposte concrete, piuttosto che inutili caroselli che non fanno altro che gettare i cittadini nella confusione, allontanandoli sempre di più dalla politica e dalla vita democratica di una Città, consegnandoli così alle sirene e ai maghi dell’antipolitica, che ad Ugento hanno trovato, purtroppo per noi, la loro casa. Il Partito di Ugento risponde in maniera chiara e netta a questa sfilata di accuse reciproche, che non sta facendo altro che avvalorare la tesi di chi sostiene che la classe politica ugentina, tutta nella sua interezza e nessuno escluso, sia da destrutturare e destabilizzare: in questo momento grave per le sorti della nostra comunità e dell’intero Salento, dopo le manifestazioni e le giuste rimostranze di chi ha presidiato la discarica di Ugento giorno e notte, per la sacrosanta tutela alla salute e per il diritto ad un ambiente sano per sé ed i propri figli, e dopo che non è chiaro dove andranno a finire i rifiuti dell’Ato Le/2 dopo il 31 gennaio, dopo che nonostante l’emergenza all’impianto di biostabilizzazione di Ugento, l’unico in grado di far chiudere definitivamente la discarica Burgesi, e dopo che ancora ad oggi poco o nulla si sa circa l’intera attività di quella discarica nel corso dei suoi sedici anni di attività, assistiamo ad un inutile e poco gratificante spettacolo circa le responsabilità di questa emergenza, dimenticando che altre sono le priorità per Ugento ed i suoi cittadini. A noi, come a loro del resto, interessa che la chiusura della discarica a giugno prossimo sia ormai definitiva! A noi, come a loro, interessa che vi sia controllo sociale, da parte delle Istituzioni Comunali e delle associazioni più sensibili a questo tema, sull’intero ciclo dei rifiuti ad Ugento e, quindi, sull’intera attività della discarica, da sedici anni ad oggi. A noi interessa che tutti gli impianti siano realizzati entro il più breve tempo possibile, in modo da evitare che i cassoni stracolmi possano rivedersi in questi giorni o, peggio, nei mesi estivi con conseguente danno d’immagine e sicura perdita di posti di lavoro nel settore turistico. A noi – continuano - interessa che tutte le Istituzioni (Sindaci, Ato, Provincia e Regione) tengano fede ai patti sottoscritti in Prefettura a Lecce nei giorni scorsi, e che trovino al più presto un altro sito dove convogliare la spazzatura dell’Ato Le/2. In una parola a noi interessa, prioritariamente e visto che si parla di situazione critica, la salute del territorio e della nostra gente, come interessa, tra l’altro, scongiurare una prossima e ancora più grave emergenza rifiuti, ad Ugento come sull’intero territorio salentino: che ognuno lavori, nelle proprie sedi, ad evitare le scene che si sono viste ad inizio d’anno e che, questa volta, potrebbero portare a situazioni ancora più gravi ed allarmanti: il conto delle responsabilità verrà dopo, quando avremo scongiurato l’emergenza e chiuso la discarica di Ugento. Per il momento, il Pdci – concludono - ha presentato al sindaco e all’assessore all’Ambiente, Massimo Lecci, una interpellanza urgente nella quale si chiede un maggiore controllo sullo stato di avanzamento dei lavori al biostabilizzatore di Ugento che, lo ribadiamo, è l’unica misura concreta per far sì che vengano rispettate le richieste delle popolazioni: cioè, che la discarica di Burgesi finalmente chiuda per sempre. Ai signori del PdL di Ugento l’invito a non ripetere lo stesso copione di alcuni loro Consiglieri Regionali, soffiando sul fuoco e dando risposte rabbiose, ricordando loro che i comunisti erano contrari alle sopraelevazioni di spazzatura ad Ugento quando le faceva Fitto, ed in maniera chiara lo sono ancora oggi, non conosciamo, invece, l’allora posizione di molti esponenti politici di destra che governano Ugento ed il suo territorio che oggi impuntano, in maniera serpeggiante, le responsabilità alle giunte rosse di Provincia e Regione: ci piacerebbe, pertanto, sapere le posizioni del Pdl ugentino in merito a tutte le sopraelevazioni, a tutti gli ampliamenti e a tutto ciò che negli anni si è svolto in quella discarica. Ai nostri alleati del Pd e dell’Idv la preghiera di evitare rancorose prese di posizione, che non risolvono il problema e non giovano a nessuno: lavoriamo, invece, insieme anche alle altre forze di opposizione presenti ad Ugento, ad un Consiglio Comunale sull’intera gestione ambientale del territorio (discarica, raccolta differenziata che non decolla, abusivismi edilizi, Bacini che rischiano di collassare, Parco Naturale in abbandono nonostante la Regione abbia inviato le prime risorse) con particolare riferimento alla richiesta di una indagine conoscitiva sul funzionamento e sull’intera gestione della discarica di Ugento nel corso degli anni».



Mentre, a pochi giorni dal termine del 31 gennaio, ancora non si vedono le soluzioni all’emergenza-rifiuti, torna l’emergenza-Acquedotto Pugliese che ci aveva quasi essiccato i rubinetti soltanto poche settimane fa». A parlare è Saverio Congedo, consigliere Regionale del Pdl. «Apprendiamo infatti dall’amministratore Ivo Monteforte, importato da questo Governo regionale per meriti legati alla gestione di lampade votive con la Multiservizi di Pesaro, che se non gli si concede l’aumento della tariffa bloccherà investimenti finanziati per centinaia di milioni di euro che avrebbero dovuto essere in realtà da operativi anni. Dalle informazioni che emergono a latere si delinea un quadro fallimentare della gestione della più importante azienda regionale, che sta già mettendo in fuga dalle conseguenti responsabilità perfino il più importante Partito di governo, il Pd, notoriamente partecipe delle questioni dell’Aqp. Se si pensa che il governo-Vendola era partito per dare l’acqua gratis ai Pugliesi, che oggi si chiede di farla pagare di più minacciando il blocco di investimenti urgentissimi, che nel frattempo il servizio in Puglia è ulteriormente peggiorato come dimostrano le cicliche crisi idriche soprattutto nel Salento, siamo evidentemente in presenza di un ennesimo disastro di questo devastante quinquennio. Se l’acqua è un diritto e sprecarla un delitto, come si legge nella pubblicità dell’Aqp, come si deve definire questo suo uso ricattatorio e fallimentare a spese e sulla pelle dei Pugliesi?»


Il consigliere regionale dell’Udc Carlo Laurora, si esprime sull’ipotesi che i rifiuti del sud Salento vengano smaltiti nella discarica pubblica di Trani. «Se sarà necessario, Trani non si tirerà indietro e non farà barricate. Su questioni così importanti servono responsabilità e collaborazione. È chiaro che può essere soltanto una soluzione temporanea, d’emergenza e proprio in quanto tale occorre essere responsabili e mettere da parte le divisioni politiche. In questo momento dobbiamo essere un’unica comunità e aiutarci l’un l’altro: una posizione politica avversa al governo regionale non può e non deve ripercuotersi contro la popolazione salentina, che in questo momento ha bisogno di un aiuto. Resta, naturalmente, il giudizio negativo sulla gestione del ciclo dei rifiuti da parte del governo regionale. Gli obiettivi del governo Vendola sono assolutamente condivisibili e di profilo alto ma è chiaro che non sono stati fatti i conti con la realtà. I rifiuti ci sono e vanno in qualche modo smaltiti: la Regione deve rivedere i suoi piani se vuole evitare che ci si trovi ad affrontare altre situazioni simili a quella di Ugento. Su questo vorremmo risposte molto chiare».


Interviene anche il capogruppo dell'Udc, in consiglio regionale, Gino Caroppo. «Il presidente Vendola chiarisca le responsabilità politiche e riferisca immediatamente in Consiglio regionale come intende comportarsi nei riguardi di Ivo Monteforte, atteso che l’out out dell’amministratore unico di Aqp equivale ad una minaccia, inaccettabile da ogni punto di vista e ingiustificabile per molteplici ragioni. Servono risposte politiche perché l’amministratore unico che insiste con l’inammissibile richiesta di aumento retroattivo delle tariffe a carico di tutti i cittadini pugliesi, è stato nominato dal presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola per rilanciare un ente che questa amministrazione ha delegittimato nel corso della legislatura, affidandone la guida a personaggi le cui capacità manageriali sono state sonoramente smentite dai fatti. Vendola deve spiegarci Ivo Monteforte gode ancora della sua fiducia, nonostante l’azionista politico di riferimento, il Partito Democratico, ha criticato senza mezzi termini il suo operato, chiedendo apertamente la revoca del mandato. Ad ogni modo Monteforte, che non sappiamo a nome di chi parli, non ha alcun potere di veto: il programma degli investimenti deve essere portato avanti con le risorse comunitarie e, ove necessario, con quelle regionali, non certo imponendo ai cittadini aumenti per di più retroattivi».


I Capigruppo consiliari dell’opposizione di centrodestra alla Regione Rocco Palese, di FI e del Pdl, Roberto Ruocco, di An e Pdl, Luigi Caroppo, dell'Udc, Francesco Damone, di Puglia Prima di Tutto, Luigi Loperfido, di Autonomie, hanno scritto al presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe dicendo: «Le dichiarazioni dell’amministratore unico dell’Acquedotto Pugliese, contenenti un autentico ultimatum fondato su sorprendenti ed inaccettabili annunci sugli investimenti, e le successive esternazioni, delineano un quadro allarmante dell’attuale gestione di un’azienda di straordinario rilievo strategico per le comunità pugliesi di cui la Regione Puglia è azionista unico, e comunque dei suoi metodi di governo. Ciò rende necessaria ed improrogabile una adeguata informativa al Consiglio regionale, che chiediamo sia inserita in testa all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio, anche al fine di assumere conseguenti determinazioni».

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