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PORTO SELVAGGIO (NARDÒ) | Esercitazione in mare, questa mattina, nella località turistica protetta. Le prove tecniche per il recupero in mare sono state svolte attorno alle 10,30 e si sono protratte per circa un'ora. Passando dalla strada che porta alla marina di Sant'Isidoro, i mezzi dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecce aveva parcheggiato i loro mezzi per intraprendere l'esercitazione in quello che è considerato uno fra i territori più suggestivi d'Italia. E proprio questa mattina, durante le operazioni di simulazione, gli uomini del Nucleo Saf, Nucleo Speleo Alpino Fluviale del Comando leccese, e il reparto Volo regionale dei Vigili del Fuoco, hanno provato a immaginare il salvataggio di persone vittime di malori o traumi. L'area, che cade nel mare, dal costone roccioso, a strapiombo, presenta notevoli difficoltà di evacuazione.
Tutto comincia alle 10,25. I vigili del fuoco abilitati al primo soccorso sanitario secondo gli standard internazionali hanno immobilizzato l'ipotetica vittima e poi, tramite l'elicottero «Ab 412», hanno provato una manovra di salvataggio in condizioni di emergenza, proprio per la difficoltà di eseguire un atterraggio in sicurezza. L'obiettivo della manovra era quello di testare i tempi di intervento nell'area del parco di Portoselvaggio e Palude del Capitano. L'esercitazione si è conclusa senza problemi. L'esercitazione ha dimostrato che è possibile eseguire un salvataggio nel più breve lasso di tempo possibile, in condizioni di sicurezza, senza che la vittima subisca traumi. E questo può essere reso possibile grazie al mezzo aereo con cui si riducono i tempi d'intervento.