Data pubblicazione: 01/07/2008 | CRONACA
Presunti fiancheggiatori? Gestivano traffici illeciti, dalla droga alle auto
Dopo gli arresti, risalenti al 2006,
dei casaranesi Tommaso Montedoro e Augustino Potenza, ieri sono stati
arrestati Cosimo Damiano Autunno, Roberto Giancane, alias
«Nocciolina», Giorgio Manco e Mohamed Es Sabbar.
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Tutto comincia due anni fa,
quando i carabinieri della compagnia di Lecce sono sulle tracce di
due pericolosi latitanti, Tommaso Montedoro, 32enne e Augustino
Potenza, 34enne, entrambi di Casarano, ritenuti boss di spicco della
Sacra Corona Unita, nel basso Salento. Circa due anni fa è
stata messa fine alla loro latitanza, i due infatti come riportato
dalle cronache di quegli anni si erano resi responsabili di numerosi
atti criminosi, anche sanguinosi, che vanno a toccare diversi fronti
criminosi, dal mercato della droga, fino alla ricettazione di
automezzi, con episodi che, anche grazie all'ausilio di
intercettazioni telefoniche, si sono conclusi con le manette ai
polsi, dapprima per Montedoro, noto anche come «Primula rossa»,
il 22 febbraio 2006, poi per Potenza, il 22 ottobre dello stesso
anno. In occasione dell'arresto di Montedoro identificarono nella sua
auto, una potente Wolkvagen Golf modificata, un altro personaggio,
Cosimo Damiano Autunno. Quest'ultimo è stato la chiave usata
dagli investigatori per chiudere il cerchio, proprio ora, a distanza
di due anni. Le intercettazioni, come si diceva, erano il punto
fondamentale dell'indagine investigativa. Grazie alle intercettazioni
e alle indagini che hanno coinvolto Autunno, i carabinieri sono
riusciti a ricostruire i contatti che avrebbero legato i due
latitanti ad altri personaggi, gravitanti nel giro degli stupefacenti
e che in qualche modo avrebbero favorito la latitanza dei due
temibili boss. Ed è così, che a seguito delle lunghe
indagini partite nel 2006, si è arrivati all'arresto di
Autunno, 42enne di Taviano, e a Roberto Giancane, di 35 anni,
domiciliato a Monteroni, e noto come «Nocciolina»,
Giorgio Manco, di 39 anni di Casarano, e del marocchino Mohamed Es
Sabbar, 36enne di Parabita. Hashish, marijuana e traffico di auto
rubate, dunque, sono le attività che secondo il procuratore
aggiunto alla Dda, Cataldo Motta, e i carabinieri comprendeva anche
Giancane. Stupefacenti d'ogni tipo, dalla cocaina all'eroina, dalla
marijuana all'hashish e auto rubate che avrebbero poi piazzato sul
mercato. Gli arresti sono stati compiuti tutti ieri. Autunno, Manco e
Sabbar dovranno rispondere dell'accusa di associazione finalizzata al
traffico di sostanze stupefacenti, mentre Autunno unitamente a
Giancane risponderà anche di detenzione, spaccio e
ricettazione.</p>